La banda larga rimane una priorità per il Governo, ma adesso occorre superare la crisi. Lo si desume dal contenuto delle dichiarazioni rilasciate l’altro ieri dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta.
Letta, durante la conferenza stampa di presentazione delle “Giornate di Studi Marconiane” (organizzate dalla Fondazione Ugo Bordoni per celebrare il centenario dell’assegnazione del Premio Nobel per la fisica a Guglielmo Marconi) ha annunciato il “congelamento” degli 800 milioni di euro stanziati per favorire lo sviluppo della banda larga. Si tratta dell’assegnazione prevista nell’ambito del cosiddetto "Piano Romani” (dal nome del viceministro per lo Sviluppo con delega alle Comunicazioni Paolo Romani), consistente in un progetto da 1,47 miliardi di euro, destinato a favorire il superamento del digital divide, permettendo a tutti i cittadini di fruire di connessioni a banda larga tra i 2 e i 20 megabit/s entro la fine del 2012. Come chiarito da Gianni Letta, gli 800 milioni di euro – che attendono ancora di essere sbloccati dal Cipe – non sono stati “dirottati né sciupati. C’è un piano per la banda larga e uno stanziamento nel bilancio. Ma è stato concepito prima della crisi e, come su tutti i piani, va fatto ora un momento di riflessione in funzione della diversa scala di priorità che dalla crisi e’ emersa” (dichiarazione tratta da www.key4biz.it). Insomma, una volta superata la crisi, lo sviluppo della larga banda tornerà tra gli obiettivi primari del governo. Non si è mostrato stupito dell’annuncio lo stesso Paolo Romani, il quale ha affermato di avere previsto il congelamento dei fondi e ha invocato, definendolo “prezioso” l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti. Il viceministro ha anche assicurato che comunque rimane fermo l’impegno dell’esecutivo in materia, come confermato anche da Gianni Letta. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dichiarato infatti a Repubblica.it che “anche senza gli 800 milioni non stiamo fermi. Abbiamo 400 milioni, tra fondi Infratel, rurali dalla Comunità Europea e derivanti da protocolli con le Regioni. Stiamo facendo bandi, creando infrastrutture”. E’ inoltre prevista l’emanazione di un bando europeo per reperire da privati i restanti 210 milioni di euro che (sommati agli 800 mln e ai 400 mln) andrebbero a completare l’importo del “Piano Romani”. (D.A. per NL)