E’ quanto afferma in una nota Paolo Gentiloni, ministro delle Comunicazioni nel precedente governo, componente della Commissione Trasporti della Camera e coordinatore area comunicazione del Pd, ribadendo quanto affermato nel suo intervento durante l’audizione di oggi del sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani. ‘Mi auguro che il governo ci ripensi’, aggiunge.
‘Gia’ appena insediato – dice Gentiloni – il governo aveva cancellato i 50 milioni previsti per quest’anno per consentire l’accesso ad internet nelle zone che non sono ancora collegate.
Oggi Romani, dietro un discorso generico sull’importanza strategica delle reti internet di prossima generazione conferma la rinuncia all’impegno ad assicurare la banda larga per tutti entro il 2011′.
‘L’accesso ad internet per tutti – conclude Gentiloni- e’ un diritto e il Pd invita il governo a considerarlo una priorita’ nell’interesse dello sviluppo del Paese’.
‘Aspettavamo da tempo che il Governo ci comunicasse il calendario che scadenzera’ il passaggio dalla TV analogica al digitale terrestre. Nel metodo siamo contenti che l’attuale maggioranza si sia convinta che il miglior strumento per attuare questa trasformazione sia quello della legge delega. Noi lo abbiamo sempre pensato. Lo proponemmo nella seconda finanziaria del Governo Prodi, ma allora il centro destra voto’ contro. Bene che si sia ravveduto’. E’ quanto sottolinea in una nota Giovanna Melandri, ministro delle Comunicazioni del Governo ombra del Pd.
‘D’altro canto, nel metodo, ci preoccupa costatare che ad un dettagliato calendario non segue un’individuazione altrettanto dettagliata di tutti fondi necessari a sostenere il passaggio dall’analogico al digitale. Come faranno molte famiglie a sostenere la spesa che consentira’ loro di accedere alle nuove tecnologie? Bastera’ quanto annunciato dal sottosegretario? Noi crediamo di no.Allo stato attuale, insomma, dietro alle dichiarazioni appare vistosa l’assenza di una effettiva cabina di regia nazionale che possa gestire in modo omogeneo e responsabile un passaggio cosi’ delicato per il nostro sistema di informazione e comunicazione’, continua Melandri
‘Cosa dira’ il Governo quando, all’indomani del passaggio al digitale, molte famiglie si troveranno la Tv ridotta, perche’ non avranno potuto attrezzarsi? Senza un’adeguata gestione della situazione l’avanzamento al digitale si trasformerebbe in un’inaccettabile disuguaglianza tecnologica tra regioni ricche e regioni povere, tra famiglie facoltose e famiglie meno abbienti. Una disuguaglianza che dividerebbe drammaticamente la popolazione, ledendo, per i cittadini piu’ in difficolta’, il diritto fondamentale all’informazione. Aspettiamo che il Governo ci dica cosa intende fare’, conclude Melandri.