Non si placa la guerra dell’Iva tra Murdoch e Berlusconi. La decisione del Governo di revocare alla piattaforma satellitare i privilegi fiscali dei quali godeva, si ripercuoterà, infatti, su 4,6 milioni di famiglie italiane che, ad oggi, hanno sottoscritto un abbonamento con Sky. È questo il succo dello spot, da oggi alle 12,30 in onda sulle reti di Murdoch, che invita i cittadini a protestare contro il Governo, che in campagna elettorale aveva promesso loro che nessun tipo d’imposta sarebbe stata incrementata. “Contro l’aumento scrivete al premier” è il motto di questa campagna di “sensibilizzazione”, che invita gli utenti di Sky a rivolgere, con un’e-mail all’indirizzo [email protected], le proprie lamentele direttamente alla presidenza del consiglio, per quello che oramai si preannuncia come un certo aumento (dal 1° gennaio) del prezzo d’abbonamento. “In una fase di crisi economica – si ascolta nello spot, mentre sullo schermo scorrono immagini dei volti Sky, delle sue trasmissioni di punta, e della conferenza stampa in cui Berlusconi e Tremonti annunciano la manovra – i governi lavorano per trovare una soluzione che aumenti la capacità di spesa dei cittadini e sostenga la crescita delle imprese. Il governo italiano ha annunciato invece una misura che va nella direzione opposta: il raddoppio delle tasse sul vostro abbonamento a Sky che va dal 10 al 20%. Un aumento delle tasse per 4 milioni e 600 mila famiglie. Questo, anche se durante la scorsa campagna elettorale il governo aveva promesso di non aumentare le tasse alle famiglie italiane”. Tutto ciò dopo che, negli ultimi giorni, tutte le trasmissioni di Sky, iniziando chiaramente dai tg e dagli spazi d’informazione di Sky Tg24, avevano bombardato gli utenti con questa notizia, sostenendo come il governo, anche a causa di un chiaro conflitto d’interessi, aveva deliberatamente deciso di penalizzare Sky e, di conseguenza, i suoi spettatori. Berlusconi, come al solito, si era difeso sostenendo (e contrattaccando) che la misura avrebbe penalizzato anche Mediaset. Ora gli toccherà difendersi dalle montagne d’e-mail di protesta che gli giungeranno su suggerimento di Sky e del suo vecchio amico Murdoch. (Giuseppe Colucci per NL)