Il dato del contagio di sabato 07/03/2020 è indubbiamente allarmante: +27%. Quindi ben al di sopra dello standard del 20% che fluttuava nei giorni scorsi. Tranne venerdì, quando c’era stato un anomalo calo improvviso del 5% (che aveva fatto sperare in una imprevista riduzione anzitempo).
Dimenticanza…
Va però precisato che si erano “dimenticati” di conteggiare 129 casi e quindi la percentuale di venerdì va alzata e quella di sabato abbassata.
Si tratta comunque di una percentuale ben superiore al 20% che indica che il contagio non si è ancora stabilizzato. Anzi.
Potremo avere un quadro relativamente attendibile sull’efficacia delle prime misure adottate non prima di martedì, dopo due giorni dallo scadere dei 14 giorni, anche se l’assurda superficialità con cui è stata affrontata da gran parte della popolazione l’emergenza potrebbe averle in parte vanificate (prima fra tutti la scellerata spinta verso gli aperitivi o la movida esterna, figlie di una dissennatezza senza pari). Che ha condotto a misure estreme come blindare l’intera Lombardia.
10.000 casi entro martedì
Va da sé che sforeremo entro martedì i 10.000 casi ed è bene che ci prepariamo psicologicamente a questi numeri, perché l’epidemia non si fermerà da un giorno all’altro.
Eppoi vi è l’aspetto economico, che può sembrare secondario davanti a quello sanitario, ma non lo è, perché, purtroppo, sono interdipendenti.
Aiuti UE dopo che il contagio tedesco
La tesi qui pubblicata il 26 febbraio (che aveva suscitato scetticismo) sull’apertura senza se e senza ma dell’UE agli sforamenti di bilancio allorquando anche i tedeschi fossero stati colpiti dal CV, è stata confermata. Ma non basta.
Un nuovo Piano Marshall
E quindi facciamo un’altra previsione: arriveranno 100 miliardi di liquidità, sotto forma di un rinnovato Piano Marshall, cioè i contributi americani che dopo la II guerra mondiale avevano aiutato l’Europa a risollevarsi (diversamente sarebbe affossata, contagiando la ripresa mondiale; oppure l’avrebbe spinta nelle mani dei sovietici).
…ma con gli occhi a mandorla
Ma questa volta i soldi non saranno americani, ma cinesi.
Magari non sotto forma di aiuti codificati come tali, ma arriveranno.
E saranno tantissimi soldi. Perché i cinesi vogliono farsi perdonare (anche se la loro responsabilità è ancora da dimostrare).
E, visto che da loro l’epidemia è quasi alle spalle, riprenderanno a produrre e dovranno ricostruire la propria immagine; perché anche i cinesi sono interconnessi col mondo.
E quale sistema migliore per farlo se non aiutando un popolo europeo che sarà in ginocchio? E, soprattutto, quale migliore opportunità di investimento?