Autorità (in)dipendenti

Che sta succedendo all’Agcom? L’autorità presieduta da Corrado Calabrò sembra incapace di intervenire nel settore televisivo su una questione tanto importante qual è quella del logical channel numbering (LCN).

Già con la delibera 647/09/Cons l’Agcom aveva rischiato di ridursi al mortificante ruolo di ratificatore di accordi pattizi tra privati, tanto da dover essere “richiamata” al proprio ruolo da una volitiva Antitrust. Tuttavia, la dichiarazione di fine gennaio del commissario Roberto Napoli, secondo il quale entro il 4 febbraio l’Autorità avrebbe concluso l’istruttoria sugli LCN avviata ed avrebbe approvato, entro il 15 febbraio, il provvedimento recante i principi regolamentari sull’ordinamento automatico dei canali, aveva fatto sperare in un moto d’orgoglio. Sennonché, più o meno negli stessi giorni, il presidente Calabrò, ascoltato dal Parlamento, lamentava l’assenza di una norma che potesse “affidare all’Autorità il compito di predisporre un piano per la numerazione automatica dei programmi, in particolare per il digitale terrestre”, per rimuovere “l’anarchia in tema di numerazione automatica” che “sta provocando disagi ai cittadini nelle zone dov’è avvenuto il passaggio al digitale”. In quella occasione Calabrò rimarcava l’assenza di “un consolidamento del potere d’intervento nella normativa primaria”, che impediva di concretizzare l’azione in materia. Appello che, però, sarebbe andato ben oltre l’obiettivo, visto che nel riformulato Decreto Romani compariva pochi giorni dopo una norma regolamentare e sanzionatoria che assegnava sì all’Autorità l’incarico di stendere un regolamento per “le modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi autorizzati alla diffusione di contenuti audiovisivi in tecnica digitale terrestre”, enunciando però principi e criteri direttivi così puntuali e stringenti da lasciar ben poco spazio ad ulteriore attività tecnico-giuridica indipendente. E pensare che sul sito dell’Agcom, alla voce “Introduzione all’Autorità”, si legge: “Indipendenza e autonomia sono elementi costitutivi che ne caratterizzano l’attività” e “L’Agcom è innanzitutto un’autorità di garanzia: la legge istitutiva affida all’Autorità il duplice compito di assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e di tutelare i consumi di libertà fondamentali dei cittadini”.

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