Mentre l’Agcom si dibatte tra il nuovo piano di assegnazione delle frequenze e le dimissioni del consigliere Innocenzi, quella garante del mercato avvia un’istruttoria sul maggiore operatore TLC italiano, accusato di pratiche anticoncorrenziali.
Il panorama delle Autorità indipendenti italiane è animato in questi ultimi giorni da eventi e provvedimenti significativi, che possono anche essere letti come sintomatici del grado di reale autonomia di questi organismi rispetto al potere politico. Già la vicenda delle intercettazioni telefoniche, in cui il consigliere Giancarlo Innocenzi subiva le sfuriate del Presidente del consiglio sul "caso Santoro", aveva inferto un duro colpo all’immagine di indipendenza dell’Autorità di Corrado Calabrò. Ora giungono le dimissioni subito accettate dello stesso consigliere, segno che il clima non deve essere particolarmente sereno. Tanto più in un momento in cui la stessa Agcom esprime il nuovo Piano di assegnazione delle frequenze per la tv digitale, già oggetto di contestazioni (ancora prima di essere ufficiale…) sia da parte delle emittenti locali che degli operatori telefonici, tutti convinti che il Piano vada nella consueta direzione favorevole agli attori dominanti, sottraendo preziose risorse frequenziali sia alle "piccole" radio-tv territoriali che alle nuove frontiere della larga banda. Antitrust invece, con una mezza "invasione di campo" nei confronti di Agcom, apre un’istruttoria su Telecom Italia per abuso di posizione dominante. La segnalazione è partita da Wind e Fastweb, che denunciano l’ostruzionismo di TI nei confronti dei clienti che vogliono passare ad altro operatore, nonchè l’adozione di prezzi anticompetitivi nelle aree soggette ad umbundling (ovvero dove è presente anche la rete di un concorrente), soprattutto nelle offerte rivolte a grandi aziende o alla pubblica amministrazione. Le accuse a Telecom sono pesanti: Wind si spinge a dichiarare che "TI utilizza strategicamente il processo di fornitura di servizi wholesale come strumento per ostacolare l’accesso al mercato da parte dei concorrenti". Naturalmente Telecom si dice assolutamente serena e pronta a collaborare, sicura dell’infondatezza delle lamentele. Ma l’Autorità guidata da Antonio Catricalà sembra essere intenzionata ad approfondire la questione. L’indagine si chiuderà nel giugno 2011. (E.D. per NL)