Ci vuole davvero una bella faccia tosta a fare una cosa del genere, avrà pensato Fabrizio Del Noce (foto) al termine della puntata del Tg1 delle 20 di venerdì scorso. Il direttore Riotta, infatti, ha pensato bene di omaggiare il ventennale di “Striscia la notizia” con un’intervista ad Antonio Ricci ed un servizio celebrativo, dando alla trasmissione (che va in onda subito dopo i tg e che compete da anni in maniera feroce con “Affari tuoi” di Raiuno) un assist su un piatto d’argento. Pensate un po’: Raiuno e Canale5 si contendono persino lo 0,1% di share ogni giorno, specie durante il prime time, quando si decide se seguire la prima serata dell’uno o dell’altro, e Riotta opta per una celebrazione della trasmissione concorrente, cedendole chissà quanti punti percentuali. Oltretutto, esistono dei “precedenti” da ricordare. Il primo riguarda lo stesso direttore del tg che, da quando si è insediato e ha deciso di rivoluzionare il Tg1, ha preso la decisione di non collegarsi più con l’incipiente trasmissione di Insinna, per evitare (per la verità, a ragione) di dare un effetto un po’ “pop” al telegiornale. Decisione ineccepibile, ma incorrere, poi, nell’errore di favorire la concorrenza in questo modo lascia pensare, specie i più maligni. Il secondo “precedente” è relativo al pessimo rapporto che intercorre tra Del Noce e la redazione di “Striscia”, in primis con Antonio Ricci. Un rapporto infarcito di querele e cause in atto, di tapiri poco graditi e di botte da orbi ai danni del povero Valerio Staffelli. Insomma, questa volta Riotta l’ha fatta davvero grossa.
Del Noce, come volevasi dimostrare, è andato su tutte le furie, lamentandosi (come dargli torto in questa circostanza) dell’assurdo harakiri messo in atto dal tg della sua rete, il più seguito d’Italia. Persino Insinna, di solito mite, si è fatto sentire ai piani alti di Via Mazzini. Perché a perdere ci si può stare, ma dare una mano così grossa agli avversari sa di beffa davvero.
Il direttore di Raiuno, intanto, stufo dei continui problemi che si trova di fronte, specie da quando il suo “mentore” Berlusconi non è più al governo, starebbe meditando d’andarsene. E i pretendenti alla sua poltrona che già fanno squillare in continuazione il telefono di Prodi, di certo non mancano. Il suo futuro potrebbe essere alla direzione del Tg2, l’unico tg in Rai rimasto in mano all’opposizione (che, però, può vantare una buona concorrenza negli studi di Cologno Monzese). Sarebbe sacrificato Mazza, che dopo il monologo su Grillo e sulle sue provocazioni che potrebbero sfociare in violenza e omicidi, non gode più della massima credibilità. (Giuseppe Colucci per NL)