Il Consiglio dei ministri del 6 febbraio 2009 ha approvato, su proposta del Presidente Berlusconi e dei Ministri dell’economia e finanze, Giulio Tremonti, e dello sviluppo economico, Claudio Scajola, un decreto-legge che contiene misure di sostegno a settori industriali in crisi. Le finalità del provvedimento sono: affrontare la crisi del settore con interventi urgenti di sostegno alla domanda; far convergere le politiche nazionali con le indicazioni della Commissione europea e con le misure già adottate o in corso di adozione da parte degli altri Paesi europei; orientare le scelte dei consumatori verso prodotti a basso impatto ambientale che vanno nella direzione degli obiettivi di Kyoto. La rottamazione prevista nel decreto legge interessa potenzialmente 15 milioni di vetture. Confermato il bonus da 1500 euro per la rottamazione di un auto euro 0, euro 1 e euro 2, immatricolate fino a dicembre ’99, a fronte dell’acquisto di un auto euro 4 e euro 5 con emissioni di Co2 sotto i 130 grammi/Km se a gasolio e sotto i 140 grammi se a benzina. ”Per incentivare l’innovazione e la ricerca di prodotti meno inquinanti – ha detto Scajola – abbiamo “spinto” molto sul metano, l’alimentazione elettrica e l’idrogeno. Se un veicolo di questo tipo viene acquistato come prima macchina il bonus è di 1.500 euro, se si rottama un’auto vecchia e si acquista un veicolo verde l’incentivo arriva a 3mila euro. Inoltre, ha precisato il ministro – se i veicoli di questo tipo sono a emissioni ridottissime il bonus è di 3.500 euro”. Per favorire il ricambio di veicoli commerciali leggeri, ”ad esempio i furgoncini utilizzati da padroncini” il governo ha previsto un bonus di 2.500 euro se a fronte dell’acquisto si rottama un veicolo immatricolato entro dicembre ’99. Anche in questo caso il bonus aumenta fino ad arrivare a 4.000 euro se, a fronte della rottamazione si acquista un’auto a metano o a idrogeno. Per la rottamazione di moto e motorini e l’acquisto di un nuovo veicolo a due ruote euro 3 il bonus è di 500 euro.