Un nuovo aumento sui costi del canone Rai avvallato dal viceministro al MSE Paolo Romani (foto). Per il 2010 è previsto un aumento speculare a quello dello scorso anno, 1,50 euro in più, una spesa complessiva per le famiglie di oltre 1.700 milioni di euro l’anno.
Per l’associazione dei consumatori Adoc una tassa obsoleta. Tanto che è stata chiesta la riduzione del 30% sulla spesa del prossimo anno, come compensazione dei disagi subiti per il passaggio al digitale terrestre. "Una nuova vessazione a carico dei cittadini, che quest’anno sborseranno complessivamente oltre 1.700 milioni di euro – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – circa 25 milioni di euro in più dello scorso anno. Una tassa obsoleta che va ad appesantire il bilancio familiare in un tempo di crisi profonda e in un anno in cui ci sono stati i disagi legati al digitale terrestre. Abbiamo chiesto che il canone Rai del 2010 venga ridotto del 30%, a titolo di parziale compensazione per i cittadini che hanno subito i disagi del passaggio al digitale terrestre per recuperare quantomeno i costi per l’acquisto di un decoder base, dato che lo sconto sulla bolletta ammonterebbe a poco più di 30 euro, l’equivalente del prezzo di un decoder zapper. Chiediamo, inoltre, che venga apposto un bollino sui programmi finanziati con il canone, un’operazione di trasparenza e correttezza verso gli utenti, che devono essere messi a conoscenza della destinazione dei loro soldi. Infine abbiamo chiesto che le Associazioni dei consumatori tornino a far parte del segretariato sociale, come era previsto dal contratto Rai fino a sei anni fa. In questo modo si permetterebbe un’informazione più equilibrata e attenta, attraverso la presenza bilanciata di tutte le Associazioni dei consumatori aderenti al CNCU, evitando che alcune di esse siano più presenti a discapito delle altre. In questo senso abbiamo inviato una lettera alla Direzione Rai e all’Authority, affinché si apra un tavolo di confronto in merito".