"Non c’è bisogno di grandi ricerche per affermare che la qualità del servizio Rai è peggiorata. A ciò si aggiunga la spesa straordinaria che dovranno sopportare circa 2 milioni di famiglie che non vedono i canali Rai dal digitale terrestre e che quindi saranno costretti ad acquistare anche il decoder per vedere TivùSat".
Così Adiconsum in una nota odierna sulla contestatissima decisione del viceministro al MSE Paolo Romani (foto) di ritoccare in aumento il canone RAI. "Se a ciò aggiungiamo la campagna supportata anche da esponenti politici contro il canone Rai, pochi saranno coloro che lo pagheranno", aggiungono i consumatori, che tengono ad evidenziare come il canone Rai sia "la tassa più evasa nel nostro Paese". Adiconsum chiede quindi al Governo "di cancellare l’aumento del canone e di attivare invece azioni nei confronti di chi evade il canone". "La scelta di aumentare il canone – dichiara Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum – rischia di indebolire ulteriormente il servizio pubblico Rai". Adiconsum ripropone, così come sostenuto anche dal Consiglio Nazionale Utenti (CNU) presso l’Agcom, "l’urgenza di un qualitel sui programmi trasmessi e soprattutto di conoscere quali sono i programmi di servizio pubblico finanziati dal canone e quali no, poiché ritiene che molti siano i programmi commerciali finanziati dal canone".