Con la legge n. n. 71/2013, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno 2013, che ha convertito il D.L. n. 43/2013, il Parlamento ha deciso di innalzare le imposte di bollo previste in misura fissa di euro 1,81 e 14,62, rispettivamente, a 2 e 16 euro.
Per l’effetto, dovranno arrecare la marca da bollo da 2 euro le fatture non soggette ad IVA (quelle dei “nuovi minimi” per intendersi), estratti conto o altri documenti di accreditamento o addebitamento per somme superiori a euro 77,47, ricevute o lettere commerciali presentate per l’incasso presso gli istituti di credito per somme inferiori a 129,11 euro; 16 euro, invece, dovranno corrispondersi allo Stato per gli atti rogati o autenticati da un notaio o altro pubblico ufficiale; le scritture private contenenti convenzioni anche unilaterali che regolino rapporti giuridici di qualsiasi specie; istanze, memorie, ricorsi, dirette agli organi dell’amministrazione dello Stato e degli enti pubblici territoriali tendenti ad ottenere rilasci di certificati e/o di provvedimenti amministrativi. Il novo regime è in vigore dallo scorso 26 giugno e riguarda tutti quegli atti finalizzati dopo la data del 25 giugno e servirà a recuperare nelle casse dello Stato 1,2 miliardi di euro che dovrebbero andare a finanziare la ricostruzione post sismica in Abruzzo. Rimangono esenti dalla corresponsione dell’imposta di bollo in misura fissa onlus iscritte all’apposita Anagrafe presso l’Agenzia delle Entrate; associazioni di volontariato iscritte al Registro regionale del Volontariato (L. n. 266/1991); federazioni sportive e Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni. (S.C. per NL)