La rilevazione degli accessi al comparto dei siti di informazione – nel mese di marzo di quest’anno – ha fatto registrare una flessione, rispetto dati riferibili allo stesso periodo del 2011. Ma questo pare non debba preoccupare gli operatori, perché internet è ad oggi il medium che nel nostro Paese fa più proseliti.
In Italia, le pagine web visitate nel giorno medio sono oltre 2 miliardi e dal confronto con gli ultimi dati resi disponibili da Audiweb (www.audiweb.it), rispetto allo scorso anno, il record delle consultazioni di notizie pubblicate on line lo mantiene il mese di marzo del 2011, verosimilmente stante la triste coincidenza con lo tsunami in Giappone, che anche in Italia aveva radicato una tanto compulsiva quanto comprensibile voglia di aggiornamenti in tempo reale. Comunque, nessuno dubita sull’opportunità che l’opera di potenziamento delle redazioni web intrapresa in questi ultimi anni continui, in maniera tale da renderle un efficiente collettore a disposizione anche dei quotidiani cartacei, in grado di indicizzare i contenuti diffusi sulla base della domanda di informazione proveniente dai vecchi e dai nuovi lettori. Il quadro che emerge dall’ultima ricerca pubblicata, guardando ai primi 100 siti di informazione e della carta stampata per visitatori (cfr. Italia Oggi, 03/05/2012, p. 18), riporta – tra i quasi 14 milioni di utenti internet attivi nel giorno medio – circa 1,4 milioni convogliati nelle pagine de La Repubblica (- 17,4% la variazione di utenti attivi rispetto allo stesso mese dello scorso anno, comunque in testa alla classifica di settore), seguita da Il Corriere della Sera con 1,2 milioni di lettori (anche in questo caso registrando rispetto a marzo 2011 un calo del 15,4%). Scendendo nell’intorno dei 5-600 mila utenti, ritroviamo ilmeteo.it e La Gazzetta dello Sport. In tempo di crisi, di finanziarie draconiane e di dialoghi sopra i massimi sistemi dell’economia, con un focus costante sul differenziale del rendimento dei titoli di Stato nostrani con quelli tedeschi, Il Sole 24 Ore risulta in controtendenza, attestandosi in classifica con un incremento di visitatori di circa il 2%, raggiungendo circa 400 mila utenti attivi nel giorno medio. Più in generale, secondo quanto sintetizza Audiweb nel proprio comunicato stampa del 02/05/2012, a fronte di una popolazione di circa 55 milioni di cittadini, quelli connessi ad Internet sono oltre 39 milioni (27,7 milioni – dai due anni in su – hanno navigato sul web almeno una volta tramite computer), in crescita costante; quelli attivi sfiorano quota 28 milioni e nel giorno medio circa 13,7 milioni trascorrono 1 ora e 18 minuti on line, visitando 147 pagine. Le donne on line incrementano del 5,9 % (6,2 milioni quelle stimate) ed il dato afferente gli uomini si stabilizza sui 7,5 milioni (+ 0,1%). Tirando le somme, “risultano on line almeno una volta nel giorno medio soprattutto i 35-45 enni (6,5 milioni), i 25-34 enni (2,7 milioni), gli over 55 (2 milioni) e i giovani tra i 18 ed i 24 anni (1,3 milioni) che si confermano quali maggiori fruitori del mezzo, registrando 1 ora e 31 minuti di tempo trascorso on line per persona, con 193 pagine viste”. Per altro verso, secondo gli esiti della “X edizione” della “Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia”curata per Audiweb dall’istituto di ricerca Doxa (cfr. “Sintesi ed analisi dei risultati”, dicembre 2011), emerge che ci si connette alla rete per la facilità di reperire qualsiasi tipo di informazione (lo affermano il 43,2% degli individui – cioè circa 12,5 milioni di persone – che dichiarano di aver navigato negli ultimi 30 giorni), rivestendo scarso interesse le attività che si svolgono in Rete essenzialmente per diletto. Emerge, poi, il dato delle persone appagate dalla frequentazione del mondo virtuale per la ricerca di “cose che si trovano solo su internet” (24,8%, circa 7 milioni) e quello relativo alle opportunità offerte dalla Rete per entrare in contatto “con molte persone di ogni parte del mondo” (21,6%, circa 6 milioni). Fa riflettere, infine, che circa 1 milione di connazionali dichiari di navigare per la perdita e/o il mancato interesse rivolto agli altri media ed all’incirca il medesimo numero di persone perché desiderose di raccontare qualcosa di sé. Gli internauti si sentono appagati dal web nel 52% dei casi essendo riusciti a soddisfare la ricerca improntata; quelli che si ritengono, invece, insoddisfatti addebitano la colpa alla connessione troppo lenta (37% degli utenti) o alla eccessiva lentezza riscontrata nel caricamento di alcuni siti (24,9%). Insomma, i mal di pancia denunciati dai frequentatori di internet non sono tendenzialmente dovuti alla inadeguatezza del medium o all’indifferenza che insinua nella popolazione di riferimento, ma essenzialmente dalle carenze infrastrutturali che ne limitano il pieno godimento delle reali potenzialità. On line, quindi, c’è insofferenza verso tutti quegli intoppi che strozzano l’ingranaggio della Rete restringendone la fruizione; non è un caso che il 15,5% degli utenti denunci che si connetterebbe con maggiore frequenza se internet costasse di meno, anche se il 57% di coloro che dichiarano di non utilizzare questo mezzo (circa 18 milioni di italiani) ammettono di non saper usare il computer, a fronte di 1,2 milioni di persone che vorrebbero essere aiutate a prendervi confidenza. (S.C. per NL)