Si ricorderà che il "caso soglia Audiradio" (la decisione della società privata che cura le indagini d’ascolto della radiofonia italiana di innalzare la soglia minima di rilevabilità degli ascolti) era scoppiato con la denuncia di questo periodico all’inizio di dicembre dello scorso anno.
Subito dopo, avevano preso posizione alcuni sindacati di categoria di emittenti locali a tutela dei soggetti che a vario titolo rischiavano di essere esclusi dalle rilevazioni (perché operanti su bacini demograficamente ristretti, anche se territorialmente vasti, oppure perché dotati di ascolti rilevanti ma in territori fortemente circoscritti), chiedendo di essere ascoltati da Agcom e, in un caso, anche da Agcm. Audiradio, per parte propria, aveva preferito non commentare. Le audizioni presso gli organismi di garanzia si tenevano regolarmente, ma solo le Radiotelevisioni Europee Associate ci rendeva noto l’esito dell’incontro. REA quindi partiva con una durissima azione di protesta contro Audiradio, tuttora in corso, mentre, allo stato, nulla è dato sapere a riguardo di eventuali azioni assunte dalle Autorità per le tlc e per la concorrenza ed il mercato.