Audiradio, ancora sul filo teso del blocco della rilevazione degli ascolti, fatica a rialzarsi: la gelida assenza di posizioni condivise porta al blocco dell’approvazione della bozza di bilancio 2010 da parte del consiglio di amministrazione della società.
Un anno e mezzo senza dati di ascolto ha reso il sistema radiofonico italiano (più) povero e ha segnato un preoccupante tracollo degli investimenti pubblicitari a 34,8 milioni di euro, con un – 12,3 % sul mese di marzo 2010, con conseguente panorama deprimente di aprile e maggio. Tale effetto domino è figlio dell’insidiosa e ormai permanente querelle tra i metodi rilevazione dell’audience, quale lotta intestina tra metodo Cati e i Panel, che non in mancanza, nostro malgrado, di un vincitore, promette un’apparente panacea dei meter per il 2012, destinata però a rimanere, forse un’utopia. È proprio il congelamento dell’attività di rilevazione, e ora, anche dell’approvazione di bilancio, a smorzare a monte la possibilità di affrontare altre questioni all’ordine del giorno, come la governance della società e la promessa dei meter per il 2012. La realtà è che le screpolature del Cda sono tutt’altro che lievi: oltre ai contrasti sul valore e l’efficienza dei diversi metodi di rilevazione, infatti, i dissapori abbracciano anche l’ambito delle transizioni con gli istituti di ricerca Doxa e Unicab. Questi ultimi, che nel 2010 hanno svolto l’indagine Cati e Panel, sono stati in seguito tacciati di inaffidabilità da alcuni consulenti della società di rilevazione, e quindi non retribuiti per i servizi offerti, lasciando aleatoria, appunto, la questione delle transizioni. I contrasti dei soci non si arrendono nemmeno davanti al rischio del futuro di Audiradio, e in mancanza di collaborazione e condivisone delle posizioni, il bilancio 2010 non può essere approvato, in quanto sarebbe pericoloso strumento di contenzioso degli istituti di ricerca o degli stessi soci della società. L’approvazione del bilancio si aggiunge alla lunga lista di motivi di disordine di Audiradio, complicando e alimentando il circolo vizioso, che come unica certezza ha il grave pregiudizio al futuro della società e di riflesso del sistema radiofonico italiano. Il prossimo consiglio di amministrazione è stato convocato per il 30 maggio, sperando nella quiete dopo la tempesta. (C.S. per NL)