Come ha giustamente osservato il giornalista Nicola Franceschini, sul piano nazionale l’ultimo bimestre è stato contraddistinto da cambiamenti poco rilevanti, cosicché il trend estivo non pare essere stata una parentesi stagionale, bensì un vero e proprio cambio di rotta. Il segnale trasversale fornito dai dati sembra essere quello di una sostanziale premiazione di un format basato su un mix di grandi successi e brevi news all’inizio di ogni ora, condito da un parlato dosato. Il tutto, ovviamente, ad esclusiva condizione di poggiare su un’infrastruttura di frequenze più che robusta (meglio se ridondante). E questo, probabilmente, è l’unico fattore immutabile in ogni edizione di Audiradio, sia che si parli di radio nazionale che di locale.
E, a proposito di locale, lì le cose sembrano un po’ diverse, forse perché la divisione d’indirizzo delle radio nazionali rispetto alle emittenti locali da parte degli ascoltatori si fa più netta: non prodotti alternativi, ma complementari.
Per meglio capire l’evolversi dell’ascolto in questa ottica esaminiamo, come sempre facciamo su queste pagine, i dati del 5° bimestre 2008 posti in relazione al 4°, considerando (per soggettive convenienze statistiche) esclusivamente le circa 40 superstation e maxiradio con più di 120.000 ascoltatori nel giorno medio, escludendo syndication, franchising e comunque impieghi multipli della denominazione (che necessitano di specifica elaborazione dei dati).
In Piemonte cresce GRP, che passa da 146.000 a 173.000 ascoltatori (159.000 nella regione d’appartenenza). In Liguria, invece, cala Babboleo, da 132.000 a 121.000 unità, a fronte della crescita della superstation Nostalgia, da 134.000 a 157.000 (valore assoluto, però, che considera anche il Piemonte, mentre la sola regione naturale totalizza 93.000 preferenze, così lasciando, per ora, la leadership locale a Babboleo). In Lombardia si registra il crollo della superstation Radio Zeta, che scende addirittura da 740.000 a 524.000 (328.000 in Lombardia), così come la ex sorellina Discoradio continua nella sua discesa dopo lo sfavorevole riassetto delle frequenze con la nazionale RDS a seguito del passaggio di proprietà, posizionandosi a soli 289.000 ascoltatori (l’ultima volta erano 339.000), di cui 227.000 in regione. Male anche Number One, che scende da 346.000 unità a 296.000 (234.000 in Lombardia). Recupera invece Reporter che cresce da 202.000 a 225.000 (182.000 in Lombardia), mentre scende di poco Lifegate da 190.000 a 181.000 ascoltatori (145.000 in Lombardia). Segno meno per la bresciana Studio Più (da 183.000 a 173.000, di cui 101.000 nella regione d’appartenenza), al contrario di Radio 105 Classics che con la sola frequenza milanese sale da 122.000 a ben 145.000, a dimostrare che la nuova formula vintage di classe è premiante (il dato è esaltante, vista la copertura esclusivamente metropolitana). Battuta d’arresto invece per la milanese Gamma Radio, che cala da 162.000 a 137.000 ascolti (108.000 in Lombardia). In Veneto consolida il gruppo Zanella, con Birikina a 565.000 (erano 540.000), di cui 401.000 nella regione d’origine, Bellla e Monella a 273.000 (erano 255.000), quasi tutti nel territorio d’appartenenza, Piter Pan a 187.000 (erano 163.000), con la sola eccezione di Sorrriso che scende di poco (da 154.000 a 151.000, di cui 123.000 in regione). Sempre in Veneto, tiene Company (493.000, di cui 379.000 in regione, contro i precedenti 491.000), e ricresce Radio 80 (212.000 contro 196.000), così come Easy Network che passa da 148.000 a 172.000. Non bene invece Radio Padova, che scende a 170.000 utenti (erano 198.000), però concentrati sul territorio, contrariamente a Marilù che cresce da 118.000 a 145.000, ma di cui solo 127.000 in Veneto. In Emilia Romagna continua ad andare benissimo la superstation Bruno, che consolida il primato a 545.000 utenti (erano 541.000), per lo più concentrati nella sua regione (454.000). La stazione di Prandi è seguita, ad anni luce di distanza, da Radio Pico con 133.000 ascoltatori (erano 129.000), di cui però 75.000 in Veneto. Nel Lazio, grande salto di Dimensione Suono Roma, che passa da 391.000 a 464.000 ascolti (428.000 in regione), mentre, viceversa, perde Dimensione Suono 2, che scende da 377.000 a 338.000 (tutti nel Lazio). Bene nella capitale Globo, con 268.000 utenti (praticamente tutti in casa) contro i precedenti 259.000, a differenza di RAM Power che cala da 218.000 a 205.000. Cresce Radio Rock (da 163.000 a 189.000), a fronte di un brutto scivolone di Radio Radio da 174.000 a 126.000 affezionati (di cui 112.000 in Lazio), che forse si sono spostati su Rete Sport, cresciuta sino a 171.000 utenti. Sogno infranto dei 2.000.000 di ascoltatori per la superstation Subasio, che scende di oltre 180.000 ascoltatori, posizionandosi dai precedenti 1.990.000 a 1.807.000 (389.000 in Toscana, 204.000 nelle Marche, 259.000 in Umbria, 657.000 nel Lazio, 260.000 nella Campania). La famiglia Settimi può solo consolarsi con la crescita di Suby, da 129.000 a 167.000 (però frammentati tra Umbria e Lazio). E se in Umbria non ridono, lo fanno in Campania i Niespolo, che ben possono festeggiare lo sfondamento del mezzo milione di ascoltatori di Kiss Kiss Italia (oggi 501.000, contro i precedenti 498.000, quasi tutti in regione), i 404.000 localizzati di Ibiza (erano 396.000) e i 331.000 pure concentrati sul territorio di Kiss Kiss Napoli (erano 309.000). Bene nella regione anche R. Marte, con 387.000 sintonizzati (erano 313.000), anch’essi tutti in Campania. In Puglia non va bene Norba, che scivola da quasi 600.000 utenti (584.000) a 542.000 (411.000 in regione), come Ciccio Riccio, che cala da 273.000 a 230.000. Infine, in Sicilia, in diminuzione anche Radio Giornale Sicilia da 195.000 a 168.000 ascoltatori.