Molti ritengono probabile il ritorno nell’olimpo della radio in Italia di Dee Jay, dopo gli opportuni correttivi introdotti dal management artistico (sul piano tecnico le reti di Elemedia avevano già goduto di una buona somministrazione di vitamine). In realtà è difficile dire se la radio di Linus riuscirà a riconquistare la prima posizione tra i privati (e la seconda in assoluto), posto che RTL 102,5, a sua volta, di tutto ha fatto, nel frattempo, per consolidare la propria leadership. Più complessa, forse, la situazione di RDS (attualmente al terzo posto), per la quale non si sono visti interventi robusti come quelli di Elemedia e della rete di Lorenzo Suraci. Ma il brand della stazione romana è forte e, nonostante una certa sofferenza nel nord Italia per la sintonizzazione nelle aree periferiche, l’emittente potrebbe reggere lo scossone provocato dal duello tra i colossi anzidetti. Niente affatto escludibili, invece, avvicendamenti nelle posizioni inferiori, soprattutto per quanto attiene a Finelco che nell’ultimo periodo ha lavorato molto e bene su Radio 105 e Virgin (un po’ più critica la situazione di RMC nel suo complesso). Quanto a Kiss Kiss, vedremo se i recenti passaggi promozionali in tv e la cartellonistica battente riusciranno a colmare le gravi lacune di diffusione del segnale. La sensazione, tuttavia, è che la radio napoletana (uno dei cui limiti è ancora quello di essere percepita come tale, piuttosto che nazionale) non si muoverà di molto nella classifica. Nel caso della rete della famiglia Niespolo paiono, infatti, assolutamente improcrastinabili acquisizioni impiantistiche per colmare i deficit di servizio (in Veneto in primis) ed interventi di ottimizzazione sulla frequenze al Nord (in Lombardia e Piemonte, in particolare), per svegliare l’ascolto. In quel di Segrate si spera certamente in una salita di R101, considerato che, al di là delle dichiarazioni di facciata, non pare che la ex One O One stia crescendo proporzionalmente alle risorse economiche destinate al progetto. Più di qualche operatore, infatti, sogghigna a riguardo del costo sostenuto da Monradio per catturare ogni ascoltatore in più rispetto al massimo exploit della gestione Borra, quando Magic 101 aveva ben superato la soglia del milione di ascoltatori con un terzo degli impianti ed un’esposizione mediatica prossima allo zero. E la cosa non fa certamente bene all’immagine finanziaria dell’iniziativa… Grandi attese, invece, per Radio 24, che ha veramente lavorato ottimamente sia sulla rete distributiva del segnale che (soprattutto) sul palinsesto (la Zanzara serale di Giuseppe Cruciani è ormai un programmna cult), a dimostrare che la non omologazione è sempre più premiante (vedi anche i casi di Virgin e m2o). Voluminoso punto di domanda su Capital, per la quale Linus aveva anticipato decisioni drastiche circa la linea editoriale qualora non si fosse invertito il trend negativo degli ascolti. Quasi tutti sono invece convinti che m2o riserverà all’editore L’Espresso nuove positive sorprese (nonostante la stessa non goda di attenzioni particolari in quanto a parco frequenze), stante la riscontrata originalità e bontà della formula di palinsesto. Sicuramente si sentirà, in termini di audience, la mancanza di Fiorello per Radiodue, a tutto beneficio della competizione ai vertici di cui dicevamo in apertura, mentre gli analisti non paiono attendersi dati profondamente differenti dai precedenti per Radio Italia, Radio Maria, Radiotre e le reti minori. Vedremo nei possimi giorni.