Rallenta ma non molla il settore della carta stampata italiana. I dati riferiti al 2007, a fronte di previsioni apocalittiche, hanno registrato una lieve riduzione del numero di copie vendute, tra quotidiani, settimanali e mensili.
Il settore nella sua totalità perde lo 0,5% per quanto riguarda le copie vendute, rimettendoci 192.324 copie, su un totale di circa 37 milioni. Per quel che concerne, però, la cosiddetta “totale pagata”, ossia la somma delle vendite in edicola e degli abbonamenti, escludendo le copie omaggio e quelle in blocco, il calo è leggermente più vistoso: -1,8%, con 603 mila copie in meno su un totale di 33,1 milioni.
Dividendo i mercati si nota la debacle dei settimanali, calati del 2,8% in totale e del 3,3% nelle “totale pagata”. Subito dopo ci sono i quotidiani che, contro ogni aspettativa, guadagnano l’1,1% nella diffusione media, ma perdono il 2,1% nella “totale pagata”. Il miglior risultato lo ottengono i mensili, crescendo dello 0,8% nella diffusione media, e calando dello 0,15 nella “totale pagata”.
Vediamo nello specifico il capitolo quotidiani. Schizzano le vendite dell’“Avvenire” (+1,3% e 2,3%), coadiuvate probabilmente dai vari casi che hanno visto protagonista Ratzinger (vedi, “caso Sapienza”) o la Chiesa in generale (ad esempio, Legge 194). Vanno su anche “Tuttosport”, che guadagna 4 punti percentuali dal ritorno in Serie A della Juventus, e “Libero” (+2,1% e -0,4%). Passando ai mostri sacri, “Repubblica” perde lo 0,9% (-1,2% nella “totale pagata”), mentre il “Corsera” accusa il colpo maggiormente, calando del 2,7% (e -3,8%).
Capitolo settimanali: vanno su “A” (+4% e +1,5%), “Diva e Donna” (+0,7% e +0,8%), vanno giù “Dipiù” (-6% e -6%), “Gente” (-13,6% e -13,9%) e “Oggi” (-8,2% e -8,8%). Calano anche gli inserti, il “Venerdì” di “Repubblica” (-6%) e “Corriere Magazine” (-9%).
Performance migliore per i mensili, tra i quali “Airone”, diretto da Andrea Biavardi, ha fatto registrare il miglior risultato (+83,4% e +95,5%). (L.B. per NL)