Report 2019 su podcasting di Voxnest: crescita degli investimenti adv sui podcast, evoluzione del concetto di ‘monetizzazione’ dei podcast, ingresso dei big player, produzione di contenuti sempre più di qualità, celebrità della politica, della musica e del cinema che approdano anche sul podcast.
Questi gli argomenti trattati dal Report 2019 italiano (il primo) sul mondo del podcast realizzato da Voxnest, tra le principali realtà internazionali del mercato del podcasting. Il Report 2019 Italia è il riadattamento per il mercato italiano del report USA di Voxnest The State of the Podcast Universe Report 2019.
800.000 podcast per 62 mln di ascolti al mondo a settimana
Un’industria mondiale, quella del podcasting che registra secondo Voxnest, un’avanzata mai così rapida ed intensa come quella avvenuta in questo ultimo anno, che ad oggi conta la produzione di oltre 800.000 mila podcast per 62 milioni di ascoltatori al mondo a settimana.
“Quando uno strumento di comunicazione funziona, è inevitabile che si inizino a percepirne le potenzialità, sia di contenuto che economiche – spiega Voxnest -. Non è un caso che il prestigioso Interactive Advertising Bureau (IAB), principale realtà a livello mondiale nel campo della pubblicità digitale, abbia dichiarato in un recente report che le stime sugli investimenti adv sul podcast potrebbero superare il miliardo di dollari nel 2021. Con investimenti del genere, è evidente che anche i meccanismi della distribuzione
pubblicitaria debbano viaggiare di pari passo con le trasformazioni del comparto.
120% in più in investimenti in pubblicità dinamica
In questo anno, ad esempio, la stessa Voxnest, peraltro fresca di certificazione del suo Audience Network da parte dello IAB Tech Lab, ha visto un aumento degli investimenti in pubblicità dinamica, che è cresciuto del 120 % rispetto ai primi mesi del 2019″, si legge nel report di Voxnest.
“Un forte segnale, questo, che rivela quanto i podcaster e gli inserzionisti stiano comprendendo il vantaggio di questo tipo di adv, particolarmente adatta allo ‘slow listening’ dei podcast che, per loro stessa natura, possono essere consumati anche a distanza di anni e quindi devono poter contare su un sistema ‘dinamico’ che permetta al podcaster di continuare a monetizzare sull’archivio dei propri contenuti.
Entrata celebrities nel mondo del podcast
Nel panorama internazionale, l’entrata delle celebrities nel mondo dei podcast ha segnato un altro passo nella cosiddetta ‘hollywoodification’ dell’industria: a cominciare da Barack e Michelle Obama e dall’attore e comico Will Ferrell, solo per citarne alcuni, che hanno fatto il loro debutto nell’universo podcast. Parallelamente, grandi nomi dell’entertainment, come Sony e Marvel, hanno già stretto accordi plurimilionari per la produzione di podcast originali e spettacoli in rampa di lancio per il prossimo anno.
Spotify volano per podcasting
Infine, una delle cause che hanno concorso a scaturire un’impennata di attenzione nell’industria del podcasting è stato sicuramente l’atterraggio di Spotify su questo terreno che, sebbene non fosse un concetto estraneo alle sue dinamiche – la piattaforma aveva già uno spazio per i podcast – nel giro di pochissimo tempo il colosso svedese dello streaming musicale ha messo in atto una strategia di acquisizioni e investimenti corposi (500 milioni di dollari per il 2019) per diventare la piattaforma leader dell’intrattenimento audio, non solo musicale.
Dopo aver acquisito Gimlet Media, tra le più grandi società di produzione di contenuti podcast, e Anchor, piattaforma per la creazione e distribuzione di podcast, Spotify ha proseguito nella sua conquista aggressiva del mercato con altre importanti acquisizioni, tra cui Parcast, società di produzione di podcast di narrativa, volte a migliorare l’offerta di contenuti di qualità. Al contempo, ha continuato a migliorare la sua app per favorire sia l’ascolto che la produzione dei podcast, facendo di questo player tra i primi al mondo nell’intrattenimento audio tout court.
Onda lunga dagli USA
Naturalmente, nel mercato in cui il podcast è esploso già tempo fa, gli Stati Uniti, questa incessante crescita è stata come uno ‘tsunami’, di cui l’onda lunga è però arrivata – finalmente! – anche nel nostro Paese. Infatti, il 2019 si può considerare come l’anno della ‘scoperta’ dei podcast in Italia o, come alcuni l’hanno definito, ‘l’anno zero del podcast in Italia’.
Per questo motivo, Voxnest presenta un riadattamento per il mercato italiano del suo The State of the Podcast Universe Report 2019 che, oltre a una panoramica generale sulle evoluzioni di questo universo, intende fornire una riflessione sul nostro Paese, per tentare di leggere ‘lo stato dell’arte in Italia’, capirne le possibili evoluzioni e le complessità legate ad un’industria che da noi sta appena nascendo, e condividere così un’opportunità di crescita e sviluppo per il mercato italiano”, conclude Voxnest, il cui report integrale è downloadabile qui. (E.G. per NL)