Dopo la pubblicazione del 2022-Year-End-Music-Industry-Revenue-Report da parte della statunitense Recording Industry Association of America (RIAA), cioè la rappresenza dei discografici a stelle e strisce, la stampa mondiale ha riportato quasi esclusivamente la notizia (falsa) del sorpasso “per la prima volta” del vinile sul CD.
Ma lo stesso report contiene un dato più importante, anzi due: il continuo, ormai schiacciante progresso della fruizione della musica tramite streaming a pagamento, anche a danno del download digitale e la ripresa della crescita dei ricavi delle etichette, dopo anni in cui ci si raccontava di crisi irrimediabile dovuta proprio all’online.
ANSA su RIAA
La notizia del sorpasso per il nostro paese origina da ANSA stessa. Ma la la frase incriminata appare già nel rapporto RIAA, dunque ANSA si è limitata a leggerlo e riportare quanto trovato. Ci meraviglia invece che nessun giornalista, leggendola, si sia ricordato che la medesima notizia era già stata data, pari pari nel 2019.
Grafico
Come, infatti, dimostra il prossimo grafico, a suo tempo pubblicato, dove si vede chiaramente che l’incrocio tra i formati è avvenuto proprio in quell’anno.
RIAA di corta memoria
Per chi non ci credesse è sufficiente leggere il medesimo report RIAA, ma relativo al 2019. A pagina 2 si dice testualmente: “For the first time since 1986, revenues from vinyl record were larger than from CDs“.
Revenues e units
Vero, allora parlavano di revenues e oggi di units. Ma non risulta chiaro perché mai i due indicatori dovrebbero essere scorrelati. Inoltre, il grafico a corredo dei due documenti è assolutamente lo stesso (usa lo stesso indicatore, i dollari).
Digitale rullo compressore
Probabilmente a tanti – noi compresi a volte – piace illudersi di un ritorno dell’analogico, ma la realtà è che il digitale schiaccia tutto. E i numeri lo dimostrano.
Formati fisici secondari
Osservando questo grafico ci pare evidende come CD e vinile siano largamente minoritari.
I ricavi da “supporti fisici” sono infatti ormai solo il 7,5% del totale, mentre quelli da di quelli da streaming in generale pesano nella misura dell’84% . Il quale, come si vede nelle barre in verde scuro, sta schiacciando tutte le altre forme di distribuzione di musica.
Formati fisici secondari
Osservando questo grafico ci pare evidende come CD e vinile siano largamente minoritari.
I ricavi da “supporti fisici” sono infatti ormai solo il 7,5% del totale, mentre quelli da di quelli da streaming in generale pesano nella misura dell’84% . Il quale, come si vede nelle barre in verde scuro, sta schiacciando tutte le altre forme di distribuzione di musica.
RIAA: il settore torna a crescere
Ma la cosa che veramente riteniamo avrebbe dovuto far scrivere i commentatori è come il settore in generale torni a crescere per la prima volta in 23 anni.
Tirare una riga
Per comprenderlo basta tirare una riga nera tra i due massimi locali, come abbiamo fatto noi.
Radio digitale…
Scrive RIAA: ” Le sottoscrizioni a pagamento, i servizi supportati dalla pubblicità, la radio digitale personalizzata, le piattaforme di social media, le app digitali per il fitness e altri servizi sono cresciuti del 7% raggiungendo un record di $13,3 miliardi di ricavi. Insieme hanno rappresentato l’84% del totale dei ricavi, leggermente superiore all’83% del 2021.”
…. personalizzata
Non serve aggiungere molto, se non che sul concetto di radio personalizzata vogliamo tornare a breve.
Streaming a pagamento
Vediamo ancora qualche dato. I ricavi derivanti dai servizi di sottoscrizione a pagamento sono cresciuti del 8% raggiungendo i $10,2 miliardi nel 2022, superando i 10 miliardi di dollari annui per la prima volta. Questi hanno rappresentato il 77% dei ricavi dello streaming e quasi due terzi dei ricavi totali.
+18%
Le sottoscrizioni a edizione limitata (servizi limitati da fattori come l’accesso mobile, la disponibilità di cataloghi, le funzionalità dei prodotti o le restrizioni dei dispositivi) sono cresciute del 18% a 1,1 miliardi.
Fitness
In questa categoria rientrano servizi come Amazon Prime, Pandora Plus, le licenze musicali per i servizi di fitness in streaming ed altre sottoscrizioni.
TikTok anyone?
Non è chiaro dal rapporto RIAA se i ricavi ottenuti da TikTok per i brani musicali a corredo dei video siano contemplati in quest’ultimo gruppo.
GPT-4 dixit
Interrogato in merito, GPT-4 ci ha risposto come segue: “Secondo ilMid-Year 2022 RIAA Music Revenue Report, i ricavi dei servizi come YouTube, la versione supportata da annunci di Spotify, Facebook e TikTok sono cresciuti del 16% in termini di ricavi nel 1H 2022 a $871 milioni. Quindi, sembra che TikTok sia incluso nelle statistiche dei ricavi RIAA.”
Conclusioni
Il sorpasso del vinile sul CD esiste, anzi esiste da svariati anni. Ma si tratta di un fenomeno secondario. Invece – e questo dovrebbe rallegrare tutti – il mercato globale della musica “non piratata” appare più che sano, e questo in gran parte grazie proprio al presunto nemico di ieri, il digitale.
Vinile, 7%
Quanto al nostro caro vinile, oggi il formato introdotto nel 1948 dalla CBS gode di buona salute, pesando nella misura del 71% del totale di ciò che resta dei supporti fisici (e del 7,5% sul totale dei ricavi). Non ditelo a Peperoni (né a Chat GPT), ma a noi fa veramente piacere. (M.H.B. per NL)