Le Stations, l’operazione speciale di Spotify per invadere il territorio della Radio è fallita. Doveva essere una guerra lampo, invece si è trascinata per quattro anni.
Nel 2018 l’OTT aveva annunciato la sua decisione di lanciare un attacco diretto al medium radiofonico con Spotify Stations, il suo spin-off per ascoltare in modo precompilato la propria musica.
Iniziativa poi concretatasi nel 2019 in pompa, più o meno, magna.
La (poca) sostanza del progetto Stations
In sostanza, una serie di playlist (scambiabili tra gli utenti come le figurine) senza dover scegliere artisti o canzoni specifiche e con la possibilità, mutuata da Netflix & C., di riprendere l’ascolto del flusso da dove si era interrotto.
5 giorni allo shut down
Il suo pubblico non pare però aver apprezzato il progetto, che infatti fra 5 giorni (il 16/05/2022) verrà chiuso.
Dai test si impara
“Conduciamo regolarmente test per fornire ai nostri utenti una migliore user experience. Alcuni di questi aprono la strada a soluzioni più ampie, altri sono apprendimenti importanti. Spotify Stations Beta è stato uno di quei test”, è stato il commento dell’OTT.
Cambiamento di strategia
Spotify, tuttavia, nonostante gli sbandamenti su più fronti, non abbandonerà completamente la competizione con la radio: presto saranno testati altri mix di news, approfondimenti specifici e musica profilati sull’utenza.
Rotta per l’app
E le stesse stations dovrebbero poter essere trasferite sull’app tradizionale di Spotify.
La guerra continua
Tuttavia, il fatto che Spotify abbia perso una battaglia contro la Radio, non significa che abbia cessato le iniziative: la competizione prosegue sul piano pubblicitario (ricordiamo l’aggressiva campagna “Dimenica la radio“) e sui podcast.
Festeggiamenti
Bene quindi, per i radiofonici, brindare, ma non a lungo. Gli editori devono mettersi subito al lavoro per armarsi in vista dei prossimi attacchi al dominio del medium radio. Che ci saranno; questo è certo. (M.L. per NL)