Audio. Sound Matters – L’Esperienza sonora tra innovazione ed emozione: il suono unisce, sia che provenga dalla radio che dalle piattaforme IP

Max Pandini, Sound Matters

Workshop Sound Matters, Marco Minelli (consulente editoriale di RDS e responsabile di Dimensione Suono Soft): “Il suono non è importante per una radio; è fondamentale”.
Max Pandini (audio designer per Telos Alliance e consulente editoriale per m2o, Radio Bruno e Radio Classica): “La radio è da sempre l’esempio di strumento senza confini; perché dobbiamo creare scontri tra mezzi o sistemi?”
Sondaggio: l’87% dei giovani ascolta la radio, il 75% i podcast e il 91% ritiene che il suono sia importante, così come l’80% che file o trasmissioni a bassa qualità siano fastidiose.
Convivenza di piattaforme: Spotify è lo strumento preferito per ascoltare contenuti audio insieme a Radio e YouTube.

Innovazione ed emozione

Innovazione ed emozione sono gli ingredienti dell’esperienza sonora, raccontata del seminario Sound Matters che si è svolto il 28-30-31 gennaio 2025 in tre università italiane rappresentative nel nord, centro e sud, con la partecipazione di studenti e addetti ai lavori del mondo radio e della produzione audio.

Il workshop

Si è svolto nelle scorse settimane presso e con il patrocinio delle Università degli Studi di Milano, Tor Vergata Roma e Federico II Napoli, un workshop dedicato al suono tra innovazione ed emozione.

I relatori

L’evento, organizzato da Funky Junk con la presenza di Max Pandini, audio designer nel mondo per Telos Alliance, oltre che consulente editoriale in Italia per m2o, Radio Bruno e Radio Classica, Peter Passian, Head of business eastern hemisphere Telos Alliance, Hans Van Zutphen, Thimeo founder and engineer, Mary Ann Seidler, Head of business di Thimeo, ha visto alcuni ospiti extra per ogni città, tra cui Roberto Barone (Radio Yacht) e Marco Minelli (consulente del gruppo RDS).

Max Pandini intervista Marco Minelli

Max Pandini, uno dei relatori del workshop stesso, per conto di Newslinet, ha raggiunto a latere dell’incontro Marco Minelli, già direttore di RDS al suo primato di ascolto tra le radio private italiane negli anni 90, poi direttore di Radio 101 (gestione fratelli Borra), doppiatore, direttore di Kiss Kiss fino al 2014, ad oggi consulente editoriale e artistico del gruppo RDS e referente di Dimensione Suono Soft e Dimensione Suono Roma, raccogliendo un’intervista video-testuale (qui per vederla)

Il suono per RDS

(Newslinet) – Quale è l’importanza del suono per il successo di un’emittente radiofonica e per il suo pubblico?
(Marco Minelli): il suono per una radio non è importante, è fondamentale. Non parlo di ‘suono’ perché è riduttivo, ma di ‘esperienza sonora’, perché di quello si tratta quando ne sei emotivamente coinvolto.

Componente fondamentale

Per il successo dell’allora Radio Dimensione Suono (solo dopo divenne RDS), quando arrivammo primi in Italia (per la prima volta a metà anni 90) il suono è stato da sempre una componente fondamentale, se non addirittura la più importante. Il presidente, Cav. Eduardo Montefusco, l’ha messo sempre al primo posto.

Immediatamente riconoscibile

La gente ci chiamava e ci diceva che eravamo immediatamente riconoscibili rispetto alle altre per la qualità del nostro suono, per come lo processavamo. All’epoca il suono era processato da un sistema CRL e facevamo davvero la differenza. Ed i nostri ascoltatori ce ne davano conto.

I suoni del cinema

Del resto, avevamo fatto dell’esperienza sonora anche una caratteristica del contenuto: con la trasmissione i ‘’I suoni del cinema’’ ricevemmo addirittura la chiamata dell’associazione non-vedenti che ci ringraziava perché con il nostro audio erano riusciti a ‘rendere visibile’ emozionalmente quello che purtroppo non potevano vedere fisicamente.

L’impatto emozionale del suono è più potente di quello del video

Nel merito, abbiamo fatto un esperimento e proiettato un filmato di un incidente; poi abbiamo riprodotto solo l’audio senza il video. La reazione delle persone, i loro sguardi, le emozioni sono stati amplificati in modo consistente emotivamente parlando rispetto alla riproduzione video + audio.

Dimensione Su0no Soft

(Newslinet) – Ad oggi per Dimensione Suono Soft, stazione radio di cui sei referente, quanto è importante avere un bel suono?
(Marco Minelli) – E’ fondamentale! E’ una radio emozionale, evocativa ed il suono gioca un ruolo primario insieme alla scelta musicale e l’alchimia degli ingredienti.

Emozionare

E’ importante poter emozionare l’ascoltatore, dargli delle sensazioni piacevoli, portarlo in un mondo rassicurante dove può stare bene.

Il processo sonoro irregolare comunica sentimenti contrastanti

Se il processo audio non è fatto a regola d’arte, in accordo con il prodotto, rischiamo di comunicare sentimenti contrastanti con il prodotto, infastidire più che far stare meglio.

Scelta dell’apparato più versatile

Per questo ho insistito con la proprietà e i miei colleghi responsabili tecnici per la scelta del processore più versatile e che fosse il migliore per raggiungere i nostri obiettivi.

Omnia

La scelta è caduta sulla gamma Omnia, con piena soddisfazione di tutti, e i risultati in termini di ascolto confermano la bontà della nostra scelta.

Scolpire il suono

Abbiamo potuto infatti ‘scolpire’ il suono, curando i dettagli che desideravamo grazie alla tecnologia e versatilità del processore prescelto.

Roberto Barone

Anche Roberto Barone, storico professionista radiofonico, creatore di Radio Yacht, che ha fatto proprio dell’esperienza sonora e audio uno dei suoi punti di forza è dello stesso parere.

Il seminario sul suono all’Università Federico II

In questo video riportiamo l’intervista effettuata a Roberto Barone nella data di Napoli presso l’aula F2 Cultura di F2 Radio Lab della Università Federico II, dove il seminario sul suono è stato introdotto con entusiasmo dalla pro-rettrice dott.sa Angela Zampella che si è congratulata con le ragazze e ragazzi presenti per l’energia vitale che portano alla università come trampolino di lancio per la vita.

Il sondaggio

In occasione del workshop presso gli atenei sono stati presentati i risultati di un sondaggio svoltosi nel corso delle ultime settimane a cui hanno aderito 216 persone sul territorio italiano, concentrato nella fascia 18-25, ma poi esteso per passaparola anche ad altre fasce secondarie, fino a 70 anni (con la sola esclusione di persone professionalmente impegnate nel mondo audio).

Le risposte dei non professionisti

“Nessuna pretesa di scientificità, ma semplicemente un sondaggio che ha dato possibilità di esprimersi a giovani e persone comuni che ha dato risposte interessanti”, avverte Max Pandini.

Quanto è importante che il tuo contenuto audio preferito si senta bene?

“Per esempio, alla domanda “Quanto è importante che il tuo contenuto audio preferito suoni bene ?”, il 91,2% ha espresso un voto tra 4 e 5 su una scala da 1 a 5.

Suonare bene

Esprimendo poi a ruota libera elementi ‘genuini’ su cosa intendessero per ‘suonare bene’: “suono limpido, bei bassi, nitidezza, spazialità, alti belli” (cit.) ed altre risposte più o meno dettagliate che fanno distaccare dall’idea che la gente, in particolare i giovani, non abbiano skill e consapevolezza quando si parla di suono.

Solo lo 0,5% ha disinteresse per un bel suono

Inoltre solo lo 0,5% ha espresso disinteresse per un “bel suono”. Il suono è emozione per il 90,1% (voto 4 o 5 su scala 1-5), mentre l’80.6% ha dichiarato di saper riconoscere un “buon suono” e di ritenerlo importante; il 15,9% di riconoscerlo e non considerarlo importante e solo il 3.5% di essere indifferente verso di esso.

Bassa qualità/bitrate e cattive registrazioni danno fastidio

Tra i 18-25enni non addetti al mondo audio l’80,3% si è detto infastidito da un un suono di bassa qualità/bitrate e da cattive registrazioni.

La Radio

Oltre al suono, alcuni dati riguardo l’ascolto del contenuto audio: l’87% ascolta sempre o talvolta la radio, solo il 13% dichiara di non ascoltarla, mentre il 74.6% dichiara di ascoltare sempre o talvolta i podcast, mentre il 25.4% non ne fa uso.

Netta superiorità del mezzo radio con quasi la metà di non ascoltatori rispetto al podcast

Riguardo all’ascolto della radio, l’ambiente automobilistico la fa da padrone con l’87.8%, mentre per quanto riguarda i vettori di ascolto audio, la modulazione di frequenza (FM) è sempre in testa (con il 74.2%), seguito dallo streaming (33,1%) e dal DAB (20,2%).

Mezzi che dunque si completano…

Relativamente alla distribuzione per piattaforme, alla domanda “come ascolti il contenuto audio?”, il 78,7% ha risposto Spotify, mentre il 66,1% la Radio (compresa visual) ed il 65,7% YouTube.

… e non sono affatto in concorrenza

Come desumibile dalle percentuali, per questa domanda era prevista una multi-risposta, che ha confermato la tendenza alla fruizione multipiattaforma in regime di sostanziale equilibrio”, sottolinea Pandini.

User experience

Che conclude: “Ascoltare il contenuto audio con un buon suono è fondamentale per godere di una buona esperienza acustica ed emozionale per la maggior parte degli utenti, dando per scontato che lo sia già per gli addetti ai lavori e appassionati. Perché creare scontri quando la radio ci ha sempre insegnato di essere per natura un mezzo senza confini territoriali e culturali?”. (G.M. per NL)

 

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