Audio. Meta (Facebook e Instagram) non rinnova accordo con SIAE. E adesso? Vi spieghiamo perché non succederà nulla (tranne che nel breve)

siae, meta

Meta (la società cui fanno capo Facebook e Instagram) avvia la procedura di rimozione dei brani degli autori ed editori SIAE dalle sue piattaforme dopo la decisione di non rinnovare l’accordo.
SIAE: “scelta unilaterale e incomprensibile”. Una decisione destinata ad impattare soprattutto sui Reels (Facebook e Instagram), sui Feed (Instagram) e sulle Stories (Facebook ed Instagram), con danni incalcolabili soprattutto per gli influencers.
E adesso cosa succederà? Niente (salvo nell’immediato). Perché? E’ semplice…

SIAE sconcertata

La decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio SIAE dalla propria library lascia sconcertati gli autori ed editori italiani”, spiega la Società italiana degli autori ed editori in una nota polemica.

Proposta unilaterale da Meta

“A SIAE viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti“.

SIAE ha cercato un accordo con Meta in buona fede nonostante questa sia priva di contratto dal 1° gennaio di quest’anno

Continua la collecting:Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di SIAE a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che SIAE ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023″.

Non passeranno

Dura la chiosa del comunicato: “SIAE non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.

Cosa succederà ora?

Nel breve termine assisteremo ad una guerra di dichiarazioni di principio e, ovviamente, ad una serie di disagi per gli utenti ed a ripercussioni gravi da ambo le parti. Il tutto in attesa di un accordo che – segnatevelo – verrà sottoscritto al massimo entro un paio di mesi, probabilmente con la mediazione di Agcom, perché, per quanto Meta sia una piattaforma non intermediata (OTT) di caratura mondiale, non può permettersi di rinunciare al mercato italiano.

35 + 28,4 mln di utenti in Italia

E siccome Facebook non sta andando certo bene (nei giorni scorsi Mark Zuckerberg ha annunciato la seconda ondata di licenziamenti di Meta, che porterà l’organico da 86 mila a 65 mila unità) ed Instagram fonda gran parte del suo appeal sulla musica, non può non trovare un accordo con SIAE.

Partner necessari

Per parte propria, la Società Italiana degli Autori ed Editori, per conto dei suoi associati, certamente non può non trovare una mediazione con un OTT che vanta 35 (Facebook) + 28,5  milioni (Instagram) di utenti in Italia, per un valore complessivo di ricavi dell’online SIAE pari a 50,1 milioni di euro nel 2021 (+17,4%). Segnatevi la scadenza. (M.R. per NL)

 

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