Daypart è il termine con cui, tradizionalmente, da molti decenni, si suddivide una giornata di ascolto nel mondo radiofonico.
Si tratta, tuttavia, di una definizione che, nell’era della multipiattaforma e del comparto Audio allargato (che comprende, oltre alla radio, le sorgenti on demand, come Spotify, YouTube, ecc.), ha assunto una connotazione differente.
Sintesi
Qualunque radiofonico, analizzando i dati d’ascolto streaming, avrà notato che i picchi tendenzialmente sono tra le 10.00 e le 12.00 e tra le 15.00 e le 17.00.
L’istituto di rilevazione americano Edison Research ha sottoposto ad analisi daypart l’universo Audio (radio lineare + audio on demand) per verificare se tale risultato è tipico solo del mezzo radiofonico o se è connotato alla modalità di fruizione particolare (cioè streaming). Scoprendo elementi interessanti.
Edison Research
La società americana Edison Research è specializzata nella ricerca audio da quasi 30 anni (leader nell’analisi sui podcast nel mondo); attività che si esterna, in particolare, nell’indagine Share of Ear.
Il diario Share of Ear
Share of Ear si basa su un diario di ascolto di un giorno e misura la quantità di tempo che il campione di utenti, di età superiore a 13 anni, spende fruendo contenuti audio.
Daypart by Edison Research
Nell’ambito di tale indagine, come noto ai lettori di NL, si analizzano i dati di ascolto in modo continuo durante il giorno, consentendo agli abbonati di osservare come le abitudini di ascolto differiscono in base alla parte del giorno (daypart).
Ascolto per device
Proprio nell’ottica di quantificare l’ascolto per device, Edison Research ha traslato i dati raccolti nel grafico d’apertura, che mostra quale parte del giorno ha il tempo medio di ascolto più alto per ciascuna piattaforma audio misurata nell’indagine Share of Ear.
Precisazione sul daypart
“Potrebbe non essere evidente ad un primo approccio che le parti diurne standard non hanno tutte lo stesso numero di ore: alcune hanno quattro ore e altre cinque”, annota Edison Research sul punto, precisando quindi che “i dati esposti riflettono i minuti medi di ascolto all’ora in ogni parte del giorno”.
Radio via etere
Nel merito dell’analisi, la parte del giorno in cui l’utilizzo della radio via etere raggiunge il picco è confermata essere la mattina, nella fascia oraria definita “Morning Drive Time” (06:00 – 10:00).
Morning Drive Time
“In questa porzione della giornata, la radio ha un focus storico su programmi mattutini di punta. Tradizionalmente molti utenti mantengono l’abitudine all’ascolto per tutta la vita, sia a casa che all’inizio della giornata o guidando per andare al lavoro”, precisa Edison Research.
La sorpresa
Relativamente ai competitor della radio è interessante rilevare come l’unica piattaforma audio che ha la maggiore penetrazione alla sera (19:00-24:00) è YouTube.
Cade il dogma del calo dell’ascolto audio serale
Tale dato confligge con la storica tendenza che ha visto l’aumento dei contenuti tv (lineari o on demand) sottrare tempo al consumo audio.
Equilibri alterati
L’avvento di YouTube ha alterato gli equilibri, ma solo in relazione alla competizione con i contenuti video, posto che tutte le altre piattaforme audio (soprattutto lineari) mantengono basse performance serali, quantomeno nel complesso del daypart.
Daypart: aree centrali
Nella centralità della giornata (intesa come 10:00-15:00) registrano l’apice di ascolto gli audiolibri, la musica di proprietà, i podcast, la radio satellitare SiriusXM.
Mezzogiorno di focus
In generale, ogni piattaforma streaming (on demand o lineare) ha a mezzogiorno il focus daypart con la maggior quantità di ascolto medio.
PM Drive Time per canali tv
Il pomeriggio, o PM Drive Time (15:00-19:00), secondo l’analisi di Edison Research, è invece il momento in cui i canali musicali in TV sono più ascoltati.
Piattaforma contenutistica e piattaforma distributiva
In definitiva, il daypart dell’era della multipiattaforma vede una distribuzione dell’ascolto sia per tipo di piattaforma contenutistica (tendenzialmente relativa a contenuti lineari vs on demand) ma anche per tipologia di distribuzione (nel caso della radio, etere vs streaming).
Migrazione delle piattaforme e migrazione delle tendenze
Relativamente alla radio, si assiste ad un fenomeno migratorio di vettore, con una crescita costante dello streaming che però, quanto a daypart, ne importa le tendenze (concentrazione dell’ascolto nell’area 10.00-15.00). (M.R. per NL)