Con un enunciato non solo è possibile descrivere un contenuto o sostenerne la veridicità, ma si compie, di fatto, anche una vera e propria azione in ambito comunicativo, necessaria ad esercitare un particolare influsso sul mondo circostante. Dunque parlare, anzi, comunicare è un’azione che produce sempre e comunque effetti e conseguenze a breve o lungo termine. E l’atto di enunciare qualcosa è un vero e proprio comportamento della nostra specie, che negli anni, oltre che nei libri di filosofi e linguisti, è stato studiato e analizzato fino a concludere che la filosofia del linguaggio, altro non è che un ramo della filosofia della conoscenza. Da qui la necessità della ricerca sistematica delle regole di comportamento che disciplinano questa azione. E’ questo il motivo che ha spinto John R. Searle (Denver, 1932), formato ad Oxford e attualmente docente di Filosofia della mente e del linguaggio a Berkeley, a scrivere questa raccolta di saggi di filosofia nell’intento di approfondire il problema del rapporto che intercorre tra le parole e la realtà. Il libro Atti linguistici, saggi di filosofia del linguaggio è edito da Bollati Boringhieri (€ 15,00; 264 pagg.) (Marco Menoncello)