Les jeux sont fait. Nell’Area tecnica 3 tutti hanno ricevuto le assegnazioni frequenziali DTT. Prevedibilmente ci sono gli insoddisfatti, i furiosi e gli appagati (che però non lo affermeranno mai, nemmeno sotto tortura).
Ma chi pensa di averla scampata sbaglia di grosso. Perché se di qui ad un anno non avrà presidiato con le frequenze assegnate tutti i bacini assentiti, il Ministero, senza indugio, disporrà la restituzione dell’eccedenza giacente. E, del resto, il dicastero dello Sviluppo Economico non potrebbe fare altrimenti: la rete mobile è al collasso per soprappiù di dati veicolati dai nuovi smartphone, dai tablet pc e dai cellulari di ultima generazione. Telecom Italia aveva lanciato il s.o.s. tempo fa; l’UE, mesi fa, ha velatamente imposto che entro il 2015 i canali dal 61 al 69 UHF siano destinati allo sviluppo della banda larga in mobilità e il presidente dell’Agcom, l’altro giorno, ha detto chiaramente in Parlamento che non si può più indugiare. Così, per puntellare l’infrastruttura tecnica che dovrà ospitare la banda larga e pesante, ogni frequenza televisiva inutilizzata sarà buona. Anche sotto il canale UHF 61 ed anche facente capo a reti nazionali (minori?). Tutti sono avvertiti e nessuno è indenne dall’incetta: chi sarà in grado di sfruttare appieno la capacità trasmissiva concessa manterrà l’assegnazione. Gli altri è meglio che pensino da subito a cambiar mestiere.