Ieri sera a Milano, nella cornice del Palazzo della Borsa in Piazza Affari, è avvenuta la consegna dei tradizionali premi annuali che il quotidiano d’informazione economica “ItaliaOggi” assegna ai media italiani. Per la prima volta, quest’anno, i riconoscimenti non sono andati a singoli giornalisti ma ad imprese distintesi grazie a “prodotti di migliore qualità o più innovativi”. Di innovativo, in realtà, c’è stato ben poco, almeno a giudicare dai nomi dei premiati. In linea di massima, i soliti noti.
Il “Corriere” è stato incoronato vincitore nella categoria dei quotidiani nazionali, testimoniando come, almeno secondo la giuria (composta da circa sessanta esperti di comunicazione e di marketing, editori, imprenditori, semiologi, pubblicitari e sociologi e presieduta da Pierluigi Magnaschi, editorialista di “ItaliaOggi”), le vendite vadano di pari passo con la qualità. Non solo vendite, comunque, ma anche clic. Corriere.it, infatti, ha trionfato nella divisione “miglior sito di notizie”.
Scorrendo la lunga sfilza dei premiati, scorgiamo anche il Tg5 di Clemente Mimun, incoronato miglior telegiornale delle reti in chiaro, mentre Sky Tg24 è stato nominato miglior canale satellitare ed il Gr24 (di Radio24, il Sole 24 Ore) miglior giornale radio (con distacco abissale sui concorrenti, ndr). Ma andiamo avanti: l’Ansa ha vinto il primo premio come miglior agenzia di stampa, ed anche questo è un dato che non stupisce nessuno; “Vanity Fari”, “Oggi” e “Tv Sorrisi e Canzoni” hanno prevalso, poi, rispettivamente tra i settimanali femminili, i settimanali familiari e quelli dedicati alla tv. Non solo, “Report” è stato giudicato miglior programma televisivo (e questa, forse, è l’unica, piccola, sorpresa), mentre Mentana ha vinto la sua personalissima sfida con Bruno Vespa ed il suo “Matrix” è stato eletto miglior talk show televisivo. Repubblica tv come migliore web tv e Zapping come miglior programma radiofonico completano la lista dei premiati eccellenti. Insomma, pochi nomi nuovi, molta “aristocrazia multimediale” e un brindisi all’informazione italiana. (Giuseppe Colucci per NL)