Come documentato da questo periodico agli inizi di luglio, la decisione da parte del cda di Audiradio di accantonare il metodo di rilevazione Diari era già stata presa.
Poi c’è stata l’estate e tutto è rimasto congelato ma, nel consiglio d’amministrazione che si svolgerà il prossimo 6 settembre, potrebbe essere ufficializzata. Da quest’anno Diari aveva preso il posto di Cati, il metodo tradizionale che rilevava gli ascolti attraverso interviste telefoniche su un panel rappresentativo. Diari, che si basa su questionari compilati giornalmente su supporti cartacei, aveva da subito fatto intravedere alcune pecche, piccole ma significative disfunzioni, come la scarsa rappresentatività del panel, troppo proteso, secondo alcuni, verso un target femminile e più anziano, oppure la cadenza trimestrale della comunicazione dei dati, che aveva messo in crisi gli investitori pubblicitari. Da qui la scelta di un ritorno al passato, nonostante gli ingenti investimenti fatti sulla nuova metodologia. In realtà, si era pensato a un’ibridazione dei due strumenti ma, nei giorni scorsi, secondo quanto riportato da ItaliaOggi, è arrivato il no di uno degli studiosi più autorevoli della materia, Giorgio Marbach, docente di analisi di mercato presso la facoltà di statistica dell’Università Sapienza di Roma e già più volte consulente di Auditel e Audiradio. Secondo il professor Marbach, che pure ha individuato nei Diari alcuni vizi di fondo nella rilevazione degli ascolti nel giorno medio, questi e Cati non sarebbero sovrapponibili. Nel cda previsto per il prossimo 6 settembre e presieduto da Vincenzo Vitelli, dovrebbe, perciò, essere annunciato il ritorno al vecchio metodo per quanto concerne la rilevazione degli ascolti nel giorno medio e nei sette giorni, lasciando ai Diari i soli dati inerenti i 14, 21 e 28 giorni. Servirà per tranquillizzare gli investitori pubblicitari e ridare nuova linfa al mercato? (L.B. per NL)