Il digitale terrestre fatica a decollare perché troppo “pay”? Mediaset risponde con il lancio di due nuovi canali tematici senza costi né abbonamento. Iris e Bis, questi i nomi, andranno ad arricchire l’offerta della tv generalista del futuro. Il primo, visibile già dal prossimo 30 novembre, mutua dalla cineteca del Biscione un migliaio di titoli: “Il Laureato” con Dustin Hoffman, “Malcom X” di Spike Lee, “Il colore viola” di Steven Spielberg e poi “Trixie”, “Giulia”, “Music Graffiti”, “Anithing Else” di Woody Allen, per citarne alcuni tra i più celebri ed avvincenti. Di particolare interesse anche la messa in onda di cicli dedicati ai grandi nomi del cinema italiano, tra i quali troneggiano Federico Fellini con “Boccaccio 70” e “Lo sceicco bianco”, Pupi Avati con “La rivincita di natale”, Pier Paolo Pisolini con “Medea”, Vittorio De Sica con “Ladri di biciclette”.
Non solo cinema, però, per Iris. Ampi spazi saranno dedicati anche alla commedia teatrale: il prime time del venerdì sarà inaugurato da “Tootsie”, regia di Maurizio Nichetti, con Marco Columbro, proseguendo nelle settimane a venire con un cartellone di tutto rispetto grazie a pieces teatrali come “La bisbetica domata” con Tullio Solenghi, “Margherita e il gallo” con Maria Amelia Monti e altre rappresentazioni di grido. Queste, alcune delle proposte che si innesteranno nelle 18 ore di programmazione giornaliera.
L’altro canale free, Bis, in onda al più tardi dal prossimo giugno, celebrerà i 25 anni della tv commerciale, proponendo repliche di show di successo, quali, “Il pranzo è servito”, “Drive In”, “Emilio”. Inoltre, trasmetterà in differita di mezz’ora tutti gli appuntamenti quotidiani con l’informazione del TG5.
Alla direzione dei due canali, Miriam Pisani, già vicedirettrice di Canale 5, la quale auspica un successo dell’iniziativa al pari di quello di Boing, altro canale digitale gratuito che fa capo alla scuderia Mediaset, dedicato ai bambini e alle famiglie, inaugurato nel 2004 e già al quarto posto assoluto (dietro Sky sport 1, Foxcrime e Disney Channel) tra i 110 grandi nomi del satellite e del digitale terrestre.
Alla presentazione del progetto editoriale, lo scorso 21 novembre, la manager del gruppo di Cologno Monzese commenta che “mentre le sirene cantano il declino della televisione generalista, questi due nuovi canali stanno a significare che questa ha ancora molto da dare”. Poi, rivolgendosi al ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, intervenuto all’evento, auspica “una rivisitazione della legge di rassetto dell’editoria con miglioramenti che tengano maggiormente in considerazione gli interessi delle aziende e dei consumatori”. Interviene anche Federico Di Chio, responsabile Mediaset del digitale terrestre, confermando l’imminente presentazione di nuovi canali tematici. L’azienda lombarda ritiene necessario arricchire ulteriormente l’offerta per quella che ritiene essere la tv del futuro e si riserva nuove proposte per i suoi utenti, pur escludendo fin d’ora un canale “all news” in quanto, nonostante il lavoro che già è stato fatto, “non ha ancora le caratteristiche per reggersi dal punto di vista economico” (RaiNews24 ne sa qualcosa). A detta di Gina Nieri, consigliere d’amministrazione di Mediaset, “i due canali hanno una doppia valenza: aziendale, perché rafforzano l’offerta, di sistema, perché è un modo per arricchire la piattaforma digitale terrestre gratuita”. Un po’negli auspici di tutti, quindi, la speranza che iniziative di questo genere facciano aumentare l’audience al nuovo formato televisivo.
Gli internauti più attenti agli ultimi strilli dell’universo mediatico (www.tvblog.it) hanno già commentato positivamente la notizia: entusiasti soprattutto del canale Bis, mancava l’equivalente nell’ambito della tv commerciale del ciclo “50 anni di Tv” prodotto dalla Rai. Sarà d’ora in poi possibile rivedere gloriosi programmi che tanto hanno appassionato i telespettatori di qualche anno fa e che sicuramente divertiranno quelli di ora. Un modo come un altro per sopperire alla scadente qualità dell’odierna programmazione nelle tradizionali reti televisive, senza però apportare alcun valore aggiunto.
I commentatori più maliziosi “fanno l’occhiolino” al Cavaliere, ammiccando alla generosa legge Gasparri che ha contribuito a rendere possibile tutto ciò. Noi, lontani da vezzi polemici, ci limitiamo a dire che operazioni del genere di quella effettuata dal management Mediaset con Iris e Bis, si rendono probabilmente necessarie per rendere il digitale terrestre patrimonio di tutti, anche in vista dello switch-off, previsto forse per il 2012, che spengerà definitivamente la tv analogica. Attendendo questo fatidico momento, non può non risaltare il generale malessere che aleggia nel Paese e che trova cittadinanza nei pessimi giudizi che, da più parti, vengono riservati al mondo dell’entertainment televisivo, attualmente perso in una profonda crisi d’identità. L’iniziativa presa con questi due nuovi canali non crediamo possa seriamente contribuire a cambiare quest’orientamento. Ma è pur sempre un inizio.
Una provocazione: sarà che il pubblico televisivo è soddisfatto di rivedere “Il pranzo è servito” perché stufo del “Grande Fratello” e non sopporta più la solita minestra “americana” riscaldata?
Fiduciosi, rimaniamo in attesa di contenuti davvero innovativi e piacevoli da guardare, mentre ci avviamo a salutare con malinconia la tv di “Lascia o Raddoppia” e del “Carosello”. E a chi crede che nei prossimi anni assisteremo, in questo settore, a cambiamenti che non si sono visti nei precedenti cinquanta, stringiamo la mano ed auguriamo tanta fortuna, affinché il ricordo di una buona tv che rivive nell’odierna programmazione non diventi rammarico per averla persa. (Stefano Cionini per NL)