L’offerta da 44,6 miliardi di dollari ventilata da Microsoft sembra aver scombussolato il pianeta. Se almeno di primo acchito la risposta di Yahoo! poteva sembrare affermativa, nel giro di solo qualche giorno un nugolo di società si è mosso nella speranza di trovare alternative che possano limitare la fame della società di Redmond. Sembrava che il duopolio fosse alle porte, che Yahoo! e Microsoft potessero unire le loro forze per generare il valido sfidante di Google, ma l’economia non corre così veloce come qualcuno vorrebbe. Ed è così che Larry Page e Sergey Brin sono “corsi in soccorso” dei colleghi Jerry Yang e David Filo, soci fondatori di Yahoo!, dichiarando di essere pronti a preparare il contrattacco, nell’intenzione più ampia di togliere Yang dall’imbarazzo di dover scegliere a chi concedersi. La realtà fa presumere, al contrario, che Google non si senta sufficientemente preparata ad quel presunto duopolio, nonostante le cifre parlino chiaramente di un suo netto predominio su quasi tutti i fronti di internet. E forse, a spaventare è l’ultima voce (o urlo?) di Steve Ballmer, secondo il quale Microsoft sarebbe pronta ad indebitarsi pur di avere il piccolo motore di ricerca onomatopeico, aspetto che lascia piuttosto spiazzati anche i soci di Mountain View, forse strategicamente corsi in soccorso per prendere anch’essi tempo e riflettere. Sicuro è che nessun altra società si è resa tanto disponibile quanto quella di Gates: Apple rimane ferma a guardare e la News Corp ha scelto di tirarsene fuori, nonostante il ghigno di Murdoch – attivo anche nel campo dei social network dopo l’acquisizione di MySpace – su quel recente 8% di crollo in borsa di Google l’abbiano visto tutti. La situazione rimane quindi stazionaria, ma sotto gli occhi di tutti, naturalmente in trepida attesa di una repentina conclusione. Dal canto suo la stampa inglese punta il dito su Microsoft ricordando quali insidie potrebbe opporgli l’Antitrust europeo, nel merito del rispetto delle regole di mercato e le banche, alle quali la coppia Gates e Ballmer attingerebbero per inglobare Yahoo! (senza contare quella briciolina da 235 milioni, offerta al mondo povero e non informatizzato, in una conferenza stampa con la cancelleria tedesca Merkel). Ma lo zio Bill non era andato in pensione? (Marco Menoncello per NL)