Il provvedimento prevede, tra l’altro, che sia il Giudice per le indagini preliminari (Gip) a disporre in tempi rapidi e certi la distruzione delle intercettazioni illegalmente raccolte. Mentre toccherà al Pubblico ministero (Pm) chiedere la secretazione e la custodia degli atti.
E’ inoltre prevista una nuova fattispecie di reato in relazione all’illecita detenzione degli atti o dei documenti indebitamente detenuti. Chiunque consapevolmente detiene gli atti, i supporti o i documenti di cui è stata disposta la distruzione è punito con la pena di reclusione da sei mesi a quattro anni. Si applica la pena della reclusione da uno a cinque se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio. Ricordiamo che il decreto legge 22 settembre 2006, n. 259 concernente “Disposizioni urgenti per il riordino della normativa in tema di intercettazioni telefoniche” era stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 22 settembre 2006 per contrastare l’illegale detenzione di contenuti e dati relativi a intercettazioni illecitamente effettuate, l’uso di documenti formati attraverso la raccolta illegale di informazioni ela diffusione indebita di dati o elementi concernenti i medesimi dati.