Secondo l’antico modello italico, con ogni probabilità, la vicenda della roadmap del refarming della banda 700 MHz finirà con un compromesso. Lieve aggiustamento dei tempi (due o tre mesi) e via andare.
Possibilmente non contro il muro. Sì, perché la diffusione delle varianti del processo migratorio rischia di comprometterne l’architettura stessa. Elaborata ormai oltre 4 anni fa.
Parco tv poco parco
Per esempio, l’aggiornamento del parco televisori non si è allineato alle previsioni effettuate quasi un lustro indietro. Con l’effetto che la quasi totalità dei player nazionali non solo esclude la possibilità di poter passare al formato HEVC/H265 a giugno 2022, ma ora mette in dubbio anche l’opportunità di adottare la codifica esclusiva Mpeg4 (H264) da settembre 2021.
Incapacità trasmissiva
Quindi se – di compromesso in compromesso – si consentisse la prosecuzione dell’attività dei programmi in Mpeg2 prima e Mpeg4/H264 poi (in luogo di HEVC/H265), la capacità trasmissiva disponibile (a fronte dell’abbandono della banda 700 MHz a favore delle telco) sarebbe insufficiente per ospitare i contenuti televisivi esistenti. Soprattutto quelli locali.
Dimensioni della coperta
A questo punto, per estendere i lembi della coperta, il ministro allo Sviluppo Economico Giorgetti, se non vuole essere ricordato come Giancarlo I, lo sterminatore delle tv locali, non avrà altra scelta che ottimizzare lo sfruttamento ad oltranza delle risorse scarse, cioè le frequenze.
Rimetti a noi i nostri bandi
Non solo, chiaramente, rimettendo a bando le reti di secondo livello non assentite – auspicabilmente con minore intransigenza di valutazione (il pasticcio del 1° livello dell’Emilia Romagna è maestro).
Primo approccio
Ma anche attraverso un approccio che consenta la massima estensione dei diritti d’uso nani. Cioè quelle frequenze di 2° livello che potrebbero essere sfruttate adeguatamente a mente dell’art. 1 c. 3 della determina di assegnazione dei diritti d’uso.
Piccoli diritti crescono
Il quale stabilisce che “il diritto d’uso è esercitato attraverso gli impianti costituenti la rete già indicata nella istanza di partecipazione alla procedura di assegnazione, nonché attraverso gli eventuali ulteriori impianti preventivamente autorizzati dal Ministero dello Sviluppo Economico”. Ovviamente nel rispetto dei PDV esteri, come indicato nella delibera Agcom 39/19/CONS.
Scialuppe di salvataggio
Solo in questo modo potrebbero essere realizzate delle scialuppe di salvataggio di secondo livello concretamente utili.