Scrive l’associazione di consumatori Adiconsum: "L’Antitrust ha condannato SKY per vendita scorretta in merito alla campagna pubblicitaria, che sfruttando la chiusura della tv analogica e con l’utilizzo dei loghi delle regioni interessate dallo Switch Over, cercava di far nuovi Abbonati".
Adiconsum chiese l’intervento dell’AGCM perché riteneva che quella campagna pubblicitaria fosse ingannevole e fornisse informazioni inesatte. Con il proprio provvedimento "l’Antitrust ha confermato che Adiconsum aveva ragione e che SKY ancora una volta dimostra di non usare metodi corretti nei confronti dei consumatori". Con la decisione, AGCM ha sottolineato – spiega l’associazione – "che la rappresentazione adoperata da Sky in merito alla situazione che si verrà a creare successivamente al passaggio al Digitale Terrestre è fuorviante perché utilizza uno strumento di “aggancio” del consumatore per far sì che quest’ultimo decida di sottoscrivere un abbonamento, sulla base di un presupposto fattuale non corretto ed equivoco usando i loghi istituzionali delle regioni, peraltro senza autorizzazione delle stesse, per offrire una particolare enfasi grafica che potevano indurre i consumatori a ritenere che l’iniziativa proposta da Sky aveva ricevuto un esplicito avallo/patrocinio, di carattere istituzionale, da parte delle Regioni interessate". Quanto accaduto denota, spiega il presidente Landi, che "ancora una volta che SKY non pone affatto attenzione al rispetto dei diritti dei consumatori e che per accrescere il proprio bacino d’utenza è disposta anche a non rispettare il codice del consumo. Questa sanzione che si aggiunge alle precedenti, evidenzia ancora una volta che la sanzione non è in sé fattore deterrente sufficiente a impedire pratiche commerciali scorrette. Adiconsum ripropone l’urgenza di un’azione collettiva risarcitoria che purtroppo la normativa approvata ultimamente dal Parlamento italiano disattende nella sua efficacia".
Adiconsum chiese l’intervento dell’AGCM perché riteneva che quella campagna pubblicitaria fosse ingannevole e fornisse informazioni inesatte. Con il proprio provvedimento "l’Antitrust ha confermato che Adiconsum aveva ragione e che SKY ancora una volta dimostra di non usare metodi corretti nei confronti dei consumatori". Con la decisione, AGCM ha sottolineato – spiega l’associazione – "che la rappresentazione adoperata da Sky in merito alla situazione che si verrà a creare successivamente al passaggio al Digitale Terrestre è fuorviante perché utilizza uno strumento di “aggancio” del consumatore per far sì che quest’ultimo decida di sottoscrivere un abbonamento, sulla base di un presupposto fattuale non corretto ed equivoco usando i loghi istituzionali delle regioni, peraltro senza autorizzazione delle stesse, per offrire una particolare enfasi grafica che potevano indurre i consumatori a ritenere che l’iniziativa proposta da Sky aveva ricevuto un esplicito avallo/patrocinio, di carattere istituzionale, da parte delle Regioni interessate". Quanto accaduto denota, spiega il presidente Landi, che "ancora una volta che SKY non pone affatto attenzione al rispetto dei diritti dei consumatori e che per accrescere il proprio bacino d’utenza è disposta anche a non rispettare il codice del consumo. Questa sanzione che si aggiunge alle precedenti, evidenzia ancora una volta che la sanzione non è in sé fattore deterrente sufficiente a impedire pratiche commerciali scorrette. Adiconsum ripropone l’urgenza di un’azione collettiva risarcitoria che purtroppo la normativa approvata ultimamente dal Parlamento italiano disattende nella sua efficacia".