Chissà perché (il dubbio è puramente retorico…), in Italia, quando si parla di Vaticano, tutti si mettono in riga. Proprio tutti no, effettivamente, ma il mondo politico e dell’informazione non riescono a svincolarsi da una sorta di riverenza che impedisce loro di affrontare l’argomento in maniera serena. Appena c’è di mezzo il Vaticano si parla sempre di “cautela”, di “non certezza dell’informazione”, di “forche mediatiche contro la Chiesa”. E ci pensa subito l’Avvenire ad aizzare gli animi ulteriormente. L’ultima, ferocissima, polemica riguarda la ferma volontà di Michele Santoro (foto) di dedicare la prossima puntata di Annozero (in onda giovedì su Raidue alle 21.00) all’agghiacciante documento della Bbc (che, negli ultimi mesi, sta sbancando il web) riguardante i presunti diktat vaticani rispetto alla gestione dei casi di pedofilia tra i preti. Il documento, risalente allo scorso anno, si è diffuso in maniera dilagante, negli ultimi mesi, grazie all’ausilio di YouTube e, appena pochi giorni fa, è diventato di dominio semi-pubblico in Italia. Semi-pubblico perché nessun tg, nessuna testata (prima della polemica-Santoro), nessun organo d’informazione istituzionale, lo aveva reso noto. Un plauso va, ancora una volta, al coraggio ed alla libertà espressiva di Beppe Grillo, il cui blog si sostituisce sempre più spesso (e sempre meno volentieri) all’informazione vera e propria.
Non appena diffusasi la notizia dell’intenzione di Santoro di rompere il silenzio, il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mario Landolfi, si sarebbe mobilitato con ardimento per cercare di impedire che il video venisse trasmesso e che il conduttore vi dedicasse un’intera trasmissione. “Eviti (riferito a Santoro) di trasformare il servizio pubblico in un plotone d’esecuzione mediatico pronto a far fuoco contro la Chiesa ed il Papa” – è stato il duro (e inopportuno) commento di Landolfi – “per di più in nome di una lacunosa se non addirittura calunniosa ricostruzione dei fatti”. A questo punto, parafrasando un mostro sacro della tv pubblica, ora in pensione, una riflessione sorge spontanea. In un mondo dell’informazione dove basta un nonnulla per scatenare un effetto eco nei confronti di qualunque notizia che possa screditare qualche attore del mondo della politica, della finanza, dello spettacolo, dello sport, dell’imprenditoria, perché mai non appena è la Chiesa ad essere coinvolta in pur presunte scabrose vicende, ci si debba appellare alle “forche” e ai “plotoni d’esecuzione mediatici”. Non v’è dubbio che essi (in particolar modo in Italia) rappresentino dei modelli inattaccabili, dei riferimenti da non poter mettere in dubbio, da amare e rispettare senza se e senza ma. Ma, spesso, in molti, dimenticano che si tratta pur sempre di un’istituzione terrena, umana, fatta da uomini, e, per questo motivo, soggetta alla debolezza ed alla sua propensione a comportarsi non sempre come i dettami ultraterreni imporrebbero.
Tornando alla cronaca, Santoro, in replica al Presidente Landolfi, ha annunciato di non aver subito nessun tipo di impedimento alla messa in onda del filmato, né dai responsabili di rete, né dai vertici aziendali; ragion per cui, in virtù dell’acquisto dei diritti della Bbc (pagati, pare, 20mila euro), il filmato dovrebbe essere trasmesso (il condizionale è d’obbligo…). Notizia dell’ultim’ora, infine: anche il d.g. Claudio Cappon avrebbe dato in suo placet alla messa in onda, criticando (giustamente) qualunque tentativo di censura preventiva. Una cosa è certa: date le premesse, la prossima puntata di Annozero sarà da non perdere. (Giuseppe Colucci per NL)