Uno dei volti storici del Tg1, autore spesso di servizi d’apertura del telegiornale, nonché componente del “servizio politico”, lascia la Rai per accasarsi a Mediaset, alla corte di Clemente Mimun. Andrea Pisciarelli costituisce il primo caso di redattore del telegiornale più visto d’Italia a passare alla diretta concorrente. Lo stesso direttore, Mimun, ha recentemente percorso questa strada, ma per quanto concerne i direttori il discorso è muta radicalmente. Pisciarelli, che in Rai ha lavorato per Televideo agli esordi, salvo passare poi per Tg Lazio, Rai Sport e Tg1, abbandona l’azienda di Stato dopo 18 anni di militanza e passa alla concorrenza, che ultimamente sta vivendo un periodo di particolare forma. Domenica scorsa, infatti, il tg di Mimun ha operato uno storico sorpasso nei confronti di Riotta, registrando un 30,16% di share (una media di 7 milioni e 200 mila spettatori) contro il 29,05% (6 milioni e 950 mila spettatori) dell’avversario.
Il passaggio sulla sponda commerciale di Pisciarelli ha riaperto, oltretutto, un ulteriore, annosa, questione: quella delle “quote” politiche all’interno del telegiornale. Il tg di Riotta era già decisamente sbilanciato a sinistra, con una maggioranza piuttosto netta di giornalisti appartenenti all’area politica della maggioranza. Con l’addio di Pisciarelli, in quota An, il problema va aggravandosi oltremodo, lasciando Riotta nella spinosa situazione di dover provvedere a rinfoltire la rosa dei giornalisti legati alla (ormai ex) CdL. (L.B. per NL)