Continua il braccio di ferro tra giornalisti ed editori. Entrambe le categorie non cedono d’un millimetro sulle proprie posizioni e si rinnova lo scontro. L’ennesima tappa di questa “via crucis” ha avuto luogo nella mattinata di oggi negli uffici del ministero del lavoro. Il ministro Cesare Damiano aveva convocato un incontro questa mattina per cercare di trovare un accordo (molto, molto difficile) tra le due parti, oramai in lotta da anni. Come ci si attendeva, anche questo summit, con l’intervento del governo, si è concluso con un nulla di fatto. Alla presenza del ministro, del sottosegretario alla Presidenza del consiglio Ricardo Franco Levi e dei rappresentanti di entrambe le fazioni, il Presidente della Fieg, Boris Biancheri, ha ribadito la fermezza sua e di tutti gli editori a non voler trattare sulla base delle condizioni poste dalla Fnsi e dal governo. Già, perché, commenta Biancheri, “gli editori hanno constatato che una legge nel settore (per venire incontro alle richieste dei giornalisti) non può prescindere da un’adeguata copertura finanziaria e gli stanziamenti previsti dalla Legge finanziaria non sono sufficienti per coprire nemmeno gli impegni già presi per legge nei confronti delle imprese editoriali”. “Suscita poi particolare allarme” – prosegue Biancheri – “la previsione degli stanziamenti per il triennio 2007-2009 che sono inadeguati a qualsiasi programmazione di politica editoriale”. In sostanza, niente fondi, niente contratto per i giornalisti. Da parte sua, Damiano, ha continuato ad invitare le due parti ad avvicinarsi, per cercare perlomeno di intravedere uno spiraglio di luce nella trattativa, ma di fronte al muro contro muro messo in atto dalla Fieg, ha dovuto desistere. Trattativa ancora in alto mare, perciò, previsti tempi lunghi e bui nel rapporto tra le due parti, e giornalisti nuovamente sul piede di guerra. A giorni si riuniranno per programmare altre giornate di sciopero, contro l’arroganza dei padroni. (G.C. per NL)