Interessante, in particolare, è che pur avendo tutti lo stesso obiettivo e le stesse motivazioni, si ricorra a modelli diversi. Da quello più radicale varato già due anni fa dal Daily Telegraph , a quello apparentemente più moderato annunciato in questi giorni da SkyNews in Inghilterra. Sky ha deciso di integrare in un’ unica unità multimediale, a partire dal 29 settembre, la produzione online, televisiva a radiofonica. Il tutto sono la direzione unica di Chris Birkett . Ma attenzione: per il momento non ci saranno movimenti fisici delle redazioni, anzi tendenzialmente ciascuna squadra (radio, tv, online) continuerà a fare quello che sa fare meglio.
“ Non pensiamo di modificare il modo in cui un giornalista lavora ogni giorno. Pensiamo di modificare il modo con cui quel giornalista considera la propria carriera — spiega Birkett a Journalism.co.uk – Siamo molto orgogliosi di come le squadre che lavorano in ogni medium producono e forniscano efficacemente materiale di qualità di quella forma. Manterremo quei gruppi di lavoro, ma vogliamo che i nostri giornalisti considerino le loro carriere in modo un po’ più vasto e vogliamo anche essere in grado nel futuro di impiegare i nostri giornalisti nel medium che più abbia bisogno di risorse in un dato periodo di tempo” .
Il concetto — che condivido — è che si possono inventare o sperimentare i modi di organizzazione più diversi, fermo restando che il prodotto è uno solo, a prescindere dai mezzi o dalle piattaforme che possono essere utilizzate. E che per pensare e progettare questo unico prodotto occore l’ unificazione delle responsabilità di vertice e di coordinamento.