Gli OTT dello streaming on demand si accingono a dare la spallata finale ai broadcaster? Le forti preoccupazioni verso lo strapotere dei superplayer del web manifestate dal presidente di Mediaset Fedele Confalonieri all’assemblea degli azionisti 2020, non deriverebbero solo dalla pressione sul mercato pubblicitario, ma da uno spettro ben più terrificante.
Dopo aver alterato completamente le modalità di fruizione della tv quantomeno sul pubblico giovane e giovane-adulto, i big della tv on demand (IP) starebbero per lanciare canali lineari, sovrapponendosi ai broadcaster sul modello televisivo più classico.
Arrembaggio alla live tv
Se oggi i palinsesti televisivi della tv tradizionale (cioè tendenzialmente quella via etere) vedono sempre meno la presenza di film e fiction – ormai appannaggio delle piattaforme di streaming on demand come Netflix e Prime Video (Amazon) – a favore di programmi di informazione, intrattenimento e (ancora per poco) sport, è altamente probabile che medio tempore gli stessi OTT della IP Tv aggrediscano anche la televisione “in diretta”.
Amazon sul mercato dei broadcaster
Secondo alcune indiscrezioni che stanno circolando, Amazon avrebbe infatti in fase avanzata di definizione un progetto di tv lineare basato su un palinsesto precostituito (quindi non on demand), presumibilmente free, da inserire nella propria offerta.
Amazon starebbe infatti siglando accordi di licenza per garantirsi contenuti per una programmazione in diretta, dialogando coi più quotati protagonisti della tv mainstream.
Specchietto per le allodole
E’ probabile che il modello sia quello della vetrina per favorire, attraverso un’offerta gratuita continua, la sottoscrizione di abbonamenti per la proposta on demand. In sostanza, sul canale lineare verrebbero trasmesse le prime stagioni delle serie presenti in fase avanzata nel catalogo on demand (sul modello di Cielo di Sky sul DTT).
Non solo film & fiction, ma anche news, intrattenimento e soprattutto sport
Tuttavia, è possibile, anzi probabile, che la tv lineare di Amazon non si limiti alla veicolazione di film e fiction non di prima emissione, ma che punti anche all’informazione, all’intrattenimento e, soprattutto, allo sport.
2022: 90% tv smart
D’altra parte, nel 2022, anche da noi la penetrazione della IP Tv sarà rilevante, col 90% dei televisori (smart) potenzialmente in grado di connettersi ad una rete decisamente più performante dell’attuale, anche grazie alle nuove frequenze per la banda larga mobile (sottratte al DTT).
DTT sempre meno rilevante
Da ciò conseguirà una minore potenza persuasiva sugli utenti della tv via etere (digitale televisivo terrestre e satellitare) a vantaggio di quella connessa.
Gli annunci di Amazon
Una conferma dell’intenzione di Amazon (cui inevitabilmente si adatterà il competitor Netflix) deriverebbe, secondo ANSA, dagli annunci di lavoro pubblicati recentemente dall’azienda. Il colosso dell’e-commerce starebbe infatti ricercando figure per “ridefinire il modo in cui i clienti guardano contenuti televisivi lineari 24 ore al giorno, sette giorni su sette” e per creare “sistemi di catalogo lineare di nuova generazione, per offrire ai clienti Prime Video la migliore esperienza di tv lineare. Sebbene il video on demand sia in aumento le ore di visione globali pendono a favore della televisione tradizionale”, sottolinea Amazon.