Secondo l’Associazione è Internet la nuova frontiera: le nuove tecnologie aprono orizzonti soprattutto ai nuovi autori e a chi non ha un contratto forte con una casa di produzione. Orizzonti che il sistema Siae non è in grado di coprire. Sono 743 i milioni di euro incassati nel 2007 dalla Siae: di questi, 109 milioni sono stati trattenuti dall’ente come compenso per le sue attività. Tutela dei diritto d’autore e non solo. I dati emergono dall’ultima inchiesta di Altroconsumo, presentata oggi a Roma durante il convegno "Internet, diritto d’autore e libertà di informazione in Rete". Nell’inchiesta, Altroconsumo fa i conti in tasca alla Società: per la vendita di biglietti e servizi di vidimazione, la SIAE incassa quasi 16 milioni di euro. Di essi ben 12 milioni derivano dai bollini apposti sui libri (su richiesta dell’autore o dell’editore) e sui prodotti multimediali, questi ultimi sospesi da una sentenza della Corte di giustizia di Strasburgo, ora reintrodotti in Italia grazie al decreto 31/2009 di inizio aprile della Presidenza del Consiglio dei ministri. Contro la quale Altroconsumo è intervenuta al TAR Lazio. Poi c’è il costo che ogni autore è costretto a pagare per iscriversi (220euro + 91,50 euro ogni anno) affinchè possa avere il diritto al controllo dell’utilizzo alla sua opera. Utile è il confronto che l’Associazione ha fatto con altri Paesi ue: PRS in Gran Bretagna (costo: 10 sterline), Sacem in Francia (119 euro), Sgae in Spagna (15 euro). Secondo Altroconsumo, al di là dell’enorme costo di mantenimento della struttura, c’è da ripensare il ruolo stesso della società. "Le nuove tecnologie aprono orizzonti soprattutto ai nuovi autori e a chi non ha un contratto forte con una casa di produzione. Orizzonti che il sistema Siae, fondato nell’800, non è in grado di coprire, né in flessibilità, né in costi di accesso equi e competitivi". Ci sono – in questa direzione – istanze dei consumatori che non possono essere ignorate alle quali Altroconsumo intende dare voce con la campagna Diritto diRete: autori e utenti non sono più soggetti distinti; produrre opere, distribuirle e fruirle è l’attività giornaliera per una moltitudine di consumatori online. L’autore che vuole vedere remunerata la propria creatività al centesimo, anche in Rete, ha bisogno di nuovi soggetti con nuovi strumenti di monitoraggio, realizzabili fin da oggi grazie ai sistemi digitali disponibili. Altroconsumo conclude ponendo in discussione il sistema di distribuzione tradizionale dell’industria dei contenuti che non riesce ad adattarsi ai nuovi scenari della società dell’informazione. "E’ necessario salvaguardare le formidabili opportunità rappresentate da Internet in termini di sviluppo della libertà di informazione, partecipazione democratica ed efficienza del mercato. E’ possibile – conclude l’Associazione – una convergenza di interessi tra autori e consumatori in un mercato digitale più equo, sostenibile ed innovativo".