dalla newsletter del sito Franco Abruzzo.it
Milano, 10 agosto 2007. Management & Capitali, il fondo di Carlo De Benedetti, ha concordato con Tiscali di investire da 50 milioni fino a 165 milioni di euro in Tiscali UK con modalità che potranno variare dalla sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertibile, all’aumento di capitale. L’operazione, si legge in una nota, sarà strutturata in funzione delle esigenze finanziarie necessarie a sostenere il progetto di integrazione e il piano industriale di sviluppo di Pipex, importante operatore inglese nei settori voce e banda larga recentemente acquisito da Tiscali. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro fine 2007.
Con l’acquisizione delle attività di Pipex da parte di Tiscali UK, il Gruppo Tiscali ha consolidato una posizione di preminenza collocandosi tra i primi quattro operatori nel Regno Unito, con importanti prospettive di sviluppo e con l’obiettivo di una possibile quotazione nel prossimo triennio.
“Siamo lieti di questo accordo con Management & Capitali, che si aggiunge a quello recentemente concluso per 650 milioni di Euro con Banca Intesa Sanpaolo e JP Morgan, e che offre al Gruppo Tiscali ulteriore flessibilità finanziaria nel perseguire le opportunità di sviluppo ed il proprio piano industriale” ha dichiarato Tommaso Pompei, amministratore delegato di Tiscali. (Apcom).
SORU-DE BENEDETTI, UN “DICO” DESTINATO A INCIDERE SUGLI EQUILIBRI POLITICI INTERNI AL MONDO DELLA SINISTRA E IN PARTICOLARE SUL NASCENTE PARTITO DEMOCRATICO,OLTRE CHE SULLE STRATEGIE NEL SETTORE DELLE TLC.
Da Il Foglio
All’orizzonte finanziario si va profilando un nuovo fidanzamento, quello fra Renato Soru e Carlo De Benedetti, destinato a incidere sugli equilibri politici interni al mondo della sinistra e in particolare sul nascente Partito democratico,
oltre che sulle strategie nel settore delle tlc.
La notizia è stata anticipata da Mf che ieri, con mille cautele, ha ipotizzato l’ingresso di Management & Capitali, fondo rotativo che fa capo a CDB, già tessera n°1 del Pd veltroniano, nel capitale della società fondata dall’attuale governatore della Sardegna attraverso un aumento di capitale riservato.
Mf non ha escluso che l’operazione Tiscali possa vedere coinvolta anche la Cir, che è la holding di controllo della famiglia De Benedetti. Fiscali ieri ha confermato che “sta valutando ulteriori opportunità di sviluppo nei mercati in cui opera, che potranno essere supportate da primarie istituzioni finanziarie italiane (tra cui M&C) ed estere, non contemplando ulteriori aumenti di capitale della capogruppo”.
A fine luglio Tiscali ha approvato un aumento di capitale da 200 milioni che sarà sottoposto all’assemblea degli azionisti convocata per il 29 agosto. Il ricavato sarà utilizzato per supportare il costo delle attività dell’inglese Pipex, acquisite a luglio, e a sostenere il futuro sviluppo del gruppo. L’aumento è riservato agli azionisti e Renato Soru dovrebbe sottoscrivere la quota di sua spettanza per non vedere diluita la sua partecipazione, attualmente al 27,49 per cento del capitale.
CDB, che da tempo studia il dossier Tiscali, potrebbe entrare nel capitale acquistando i diritti dell’aumento sul mercato e sottoscrivendoli, ma sembra escluso che possa sottoscrivere tutto l’aumento di capitale e anche che la società possa deliberarne un altro da destinare al gruppo De Benedetti.
Secondo alcune indiscrezioni riportate dall’agenzia Dow Jones, l’ingresso di CDB in Tiscali si concretizzerebbe soltanto se l’Isp sardo decidesse di acquistare le attività italiane di Tele 2. L’interessamento per Tele 2 è stato più volte riportato da indiscrezioni di stampa senza mai incontrare conferme
ufficiali da parte della società.
L’ingresso di CDB in Tiscali avrebbe un sapore di déja vù in quanto rappresenterebbe il ritorno nelle tlc del fondatore di Omnitel. De Benedetti inoltre troverebbe al vertice della società l’amministratore delegato
Tommaso Pompei, che conosce benissimo avendolo avuto al suo fianco in Omnitel, come direttore centrale, e in Olivetti in qualità di direttore strategie nel settore delle telecomunicazioni.
Pompei fa parte di quella nidiata di manager (vedi Vittorio Colao, Vincenzo Novari e Silvio Scaglia) che CDB ha lanciato nella sua avventura nelle tlc e i
cui successi professionali hanno aumentato il rimpianto di molti per la decisione di vendere Omnitel da parte di De Benedetti consegnandola alla Mannesmann che poi l’avrebbe ceduta a Vodafone.
Da un punto di vista politico, l’accoppiata De Benedetti-Soru rappresenterebbe
un Dico piuttosto originale all’interno della sinistra italiana. De Benedetti, aspirante titolare della tessera n° 1 del Pd è da sempre un estimatore di Walter Veltroni, oltre che di Francesco Rutelli, come spiegò in una famosa intervista al Corriere della Sera, ma chi lo conosce sa che l’ingegnere non disdegna anche di garantire un appoggio a Enrico Letta, che considera il perdente di successo nella lotta per la leadership del partito, il giovane che in futuro si farà e tornerà utile alle sorti del centrosinistra.
Soru è un leftish anomalo, i partiti tradizionali in Sardegna ogni tanto lo guardano con più di un sospetto, a volte si litiga alla grande a Cagliari. Soru non disdegna il sindaco Veltroni, così come apprezza alcuni lati di Rutelli, ma guarda con simpatia, complice il suo rapporto stretto con Arturo Parisi, anche allo stesso Enrico Letta. Comunque vada a finire la contesa per la leadership del Pd, l’eventuale l’accoppiata Soru-CDB sembra destinata a raccogliere soprattutto consensi