La mamma aveva ragione quando diceva: “Abbassa il volume o diventerai sordo”. La conferma arriva dalla comunità scientifica che, con uno studio che la Commissione Europea ha affidato agli esperti del Comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati (Csrser), fa sapere come il 5-10% degli ascoltatori abituali di musica ad alto volume, che usufruiscono di lettori portatili per più di un’ora al giorno in media, e per cinque o più anni di seguito, potrebbero rischiare di essere affetti da sordità permanente, con una gravità variabile a seconda delle caratteristiche fisiche del soggetto. Gli specialisti di diversi paesi, dopo una consultazione pubblica, hanno divulgato un dossier di oltre 80 pagine dove si spiega che l’allarme è stato lanciato per tutelare, in particolare, i bambini e gli adolescenti, abituali consumatori di musica portatile. I dati riguardanti la stima della diffusione degli apparecchi portatili, riferiti agli ultimi quattro anni, parlano di circa 246 milioni di articoli venduti nel mondo, 156 dei quali sarebbero lettori mp3. Sono invece tra i 50 e i 100 milioni i cittadini dell’Ue che quotidianamente ascoltano musica tramite iPod o altri apparecchi e, nella maggior parte dei casi, lo fanno con auricolari o cuffie. Meglena Kuneva, commissario europeo per i diritti dei consumatori, ha dichiarato: “Dai reperti scientifici emerge un rischio chiaro e dobbiamo agire rapidamente”. Le normative Ue attuali prevedono che gli apparecchi muniti di cuffie non superino un livello di rumore pari a 100 decibel, ma il comitato scientifico ha rivelato che non sempre questa regola è rispettata. In una dichiarazione riportata dal Corriere della Sera si spiega quanto segue: “Con i formati digitali di suono oggi disponibili – come quelli garantiti dagli Mp3 – si possono raggiungere alti livelli di rumore senza distorsione, e l’ uso degli auricolari porta nell’ orecchio rumori fra gli 80 e i 115 decibel, con una variazione di 7-9 decibel a seconda di quanto profondamente sia stato inserito l’ auricolare. Nei casi peggiori, il rumore arriva ai 120 decibel”. E naturalmente in questi casi aumenta il rischio. La musica provoca quello che i tecnici definiscono “rumore ludico”, ossia destinato al riposo o allo svago, che è diverso dal rumore del traffico o dei lavori in corso, ma altrettanto pericoloso soprattutto perché coinvolge sempre più persone. Risale a 12 anni fa lo studio dal quale emergeva che tra gli auricolari-addicted il numero di persone con disturbi dell’udito era tre volte superiore rispetto alle persone che non ne facevano uso. Tra i disturbi più frequenti appariva il tinnitus, fastidiosa patologia che provoca l’ascolto di un ronzio costante. Maglena Kuneva non può che offrire qualche suggerimento: “La cosa più importante è sensibilizzare i consumatori e rendere queste informazioni di dominio pubblico. E riesaminare i sistemi di controllo esistenti, alla luce di questo parere scientifico, per far sì che siano pienamente efficaci e che tengano il passo con la nuova tecnologia” (tratto dal Corriere della Sera). (Silvia Bianchi per NL)