Luca Montrone (foto), fondatore e guru di Telenorba, è, oramai innegabilmente, uno degli imprenditori televisivi più vincenti del nostro Paese. Non solo. Ha recentemente ottenuto, dall’Università degli studi di Foggia, una laurea honoris causa in economia e commercio, con una lectio sul pluralismo dell’informazione e lo sviluppo dell’economia del mezzogiorno. Segno che anche al Sud, se si ha la stoffa per farlo, si può mettere in piedi un’impresa economicamente forte, in grado di dare lavoro a molta gente. Già, perché Telenorba (da “Norba”, nome latino di Conversano, il paesino in provincia di Bari dove Montrone è cresciuto e dove la tv ha visto i suoi albori), a detta del suo patron, conta 170 dipendenti a libro paga, tra cui 20 giornalisti. E proprio l’informazione è uno dei cardini di Telenorba, sfaccettata in modi diversi, dai tg multiregionali, allo split per le provincie pugliesi, fino al progetto di un notiziario del Grande Salento (che racchiude le provincie di Brindisi, Lecce e Taranto), in previsione per febbraio. “Ultimamente abbiamo fatto assunzioni a Brindisi, Lecce e Taranto.” – ha annunciato con fierezza Montrone, in un’intervista a ItaliaOggi – “Perché da febbraio abbiamo il notiziario del Grande Salento. Trasmettiamo i notiziari interregionali e poi le tre edizioni solo per le province di Brindisi, Lecce e Taranto”. Oltre all’informazione, Telenorba è nota per le sue intramontabili fiction in barese stretto. Oggi, in programmazione c’è “L’Ariamara”. “Gli (alla fiction) abbiamo dedicato nove prime serate. Un bel successo. Certo, il linguaggio non era comprensibile a tutti i pugliesi, così a volte andavamo con i sottotitoli”, ha continuato Montrone. E poi le telenovelas, genere che per il target di Telenorba non passa mai di moda (una curiosità: su Telenorba, da qualche tempo, va in onda “Betty la fea”, ossia la “cozza”, format colombiano da cui ha preso ispirazione l’americano “Ugly Betty”, in programmazione anche su Italia1), e la commedia sexy “d’autore” (sarcasticamente), anch’essa intramontabile per gli affecionados, la cui presenza sui palinsesti di Telenorba, Montrone spiega così: “Rai e Mediaset comprano tutto, non c’è molto da scegliere”. Ci sarà anche poco da scegliere, ma Telenorba il suo ruolo da outsider se lo gioca davvero nel migliore dei modi, riuscendo a raccogliere consensi in tutta la Puglia e riuscendo a fare una tv che i cittadini di questa regione sentono davvero come propria, che parla di loro, che va incontro ai loro gusti, ai loro problemi e ai loro disagi d’ogni giorno. Un’ultima curiosità: nella fascia mattutina tra le 7,30 e le 8, dopo Raiuno, in Puglia, l’informazione che fa gli ascolti maggiori è proprio quella di Telenorba, che supera persino le reti Mediaset e le due reti minori di Viale Mazzini. Informazione, ovviamente e rigorosamente, regionale. Se non vuol dire essere radicati questo… (Giuseppe Colucci per NL)