Si parla sempre più spesso di come gli e-reader possano sostituirsi ai testi scolastici in un futuro molto prossimo.
Tralasciando l’inevitabile economia di carta e spazio (almeno per gli studenti), è indubbio che si tratti di un investimento indirizzato anche al risparmio finanziario. Infatti, per tanto che possa costare, un dispositivo e-reader permette di avere tutti i libri scolastici ed universitari a portata di mano, in un unico supporto. Ragion per cui non c’è motivo per non intravedere grandi opportunità nell’utilizzo di questi dispositivi all’interno dei corsi scolastici o universitari di qualunque grado. Non a caso la Princeton University (foto) ha recentemente introdotto nel proprio ateneo una sperimentazione di sei mesi per l’utilizzo di Kindle DX, attraverso la quale è stato possibile rilevare il tasso di risparmio e la versatilità didattica del prodotto firmato Amazon. Il progetto è stato battezzato “Verso corsi senza carta e senza stampanti”, è stato lanciato dalla biblioteca universitaria in concomitanza con l’Office of Information Technology dell’ateneo e ha coinvolto circa cinquanta studenti, ognuno dei quali ha fatto un resoconto positivo dell’esperienza digitale. Salvo il fatto che, secondo alcuni, il dispositivo Kindle DX dovrebbe essere leggermente migliorato (tecnologicamente parlando) per essere più vicino alle necessità prettamente didattiche dei suoi studenti. L’adozione del dispositivo di Amazon ha comunque riscosso il successo auspicato e si prevede che la sperimentazione sarà presto avviata in altre università statunitensi. Forse è anche per questo che Amazon avrebbe stretto un accordo licenziatario con Microsoft, che da sempre collabora con il mondo scolastico per il supporto informatico, offrendo a costi ridotti i propri prodotti per studenti e addetti ai lavori. Si tratta di un business di un’entità difficilmente stimabile, ma dai risvolti culturali evidenti, anche nel breve periodo. (Marco Menoncello per NL)