La multa inflitta dall’Authority per le comunicazioni all’emittente televisiva privata albanese News 24 (di proprieta’ della Edisud Spa, societa’ editrice italiana de La Gazzetta del Mezzogiorno), accusata di aver trasmesso uno spot di una Ong che criticava il governo, ha provocato una valanga di proteste a sostegno dell’emittente privata.
Oltre a reazioni dal mondo politico e dalle organizzazioni sui diritti umani, che hanno considerato la multa ‘una forma di pressione politica contro i media’, sul caso e’ intervenuta anche l’ambasciata degli Stati Uniti a Tirana. I suoi rappresentanti diplomatici hanno incontrato il presidente dell’Authority per avere chiarimenti sulla vicenda. Il portavoce dell’ambasciata ha poi dichiarato che ‘Gli Stati Uniti ritengono fondamentale il diritto della liberta’ di espressione e di conseguenza esaminano con molta serieta’ ogni denuncia sul fatto che questa diritto possa essere compromesso’.
Lo spot della Ong che ironizzava sul premier Sali Berisha era giunto in risposta ad una serie di spot fatti trasmettere dal governo su altre emittenti albanesi con i quali lo stesso primo ministro esaltava i risultati ottenuti nella lotta contro la corruzione e invitava i cittadini a chiamarlo sul telefonino privato per denunciare ogni caso di illecito commesso dall’amministrazione pubblica. L’Authority per le comunicazioni, di nomina governativa, aveva ritenuto che lo spot contro il premier ‘viola alla legge sui media radiotelevisivi poiche’ si tratta di una pubblicita’ politica consentita solo in campagna elettorale’, mentre non aveva trovato nulla da eccepire sulla campagna lanciata dal governo.
Di fronte alle numerose proteste, la stessa Authority oggi ha fatto marcia indietro. Uno dei suoi membri, Detar Hysi, ha dichiarato che la multa inflitta a News 24 ‘non e’ definitiva’. ‘La sanzione e’ stata annunciata dai nostri ispettori, ma la decisione finale spetta al direttivo dell’Authority che ancora non si e’ pronunciato’, ha spiegato Hysi.