(ANSA) – La guerra tra piattaforme tv non si combatte soltanto a colpi di campagna acquisti di star, come dimostrano i contatti tra Sky e Fiorello. La sfida a Rupert Murdoch passa anche per Tivù, la nuova piattaforma gratuita che da giugno porterà l’offerta del digitale terrestre sul satellite e che vede schierati insieme i tre principali protagonisti del mercato della tv analogica: Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, soci fondatori e azionisti (i primi due al 48%, Ti Media al 4%) dell’omonima società creata ad hoc. Primo obiettivo, spiega il presidente di Tivù Luca Balestrieri, che è anche responsabile del digitale terrestre Rai, “é garantire la copertura del digitale terrestre sul 100% della popolazione”, portando quindi la nuova tecnologia “in tutte le case degli italiani”, anche dove il segnale Dtt non riesce ad arrivare. Ma il nuovo bouquet si propone, in prospettiva, anche come alternativa a Sky: “La competizione del futuro è tra piattaforme – ammette Balestrieri – e la tv gratuita ha bisogno di un proprio spazio per competere anche sul satellite”. Inutile provare a chiedere se, un domani, l’offerta di Tivù finirà progressivamente ‘oscurata’ su Sky, che pure vede un’ampia fetta del proprio ascolto concentrarsi ancora sui canali generalisti: toccherà a ciascun broadcaster, si limita a spiegare Balestrieri, “mettere la propria offerta sulle diverse piattaforme, con le modalità che riterrà più opportune”, fermi restando per la Rai gli obblighi di servizio universale e di rispetto della neutralità tecnologica. Tivù Sat (questo il nome del nuovo bouquet sul satellite) sarà ricevibile da Hot Bird (13 gradi est) con qualsiasi parabola che oggi riceva le reti generaliste da satellite; ovviamente avrà bisogno di un decoder e di una card (ma senza nessun abbonamento da pagare) e impiegherà un sistema di accesso condizionato per la protezione dei diritti (Nagra). Tra i primi compiti della nuova società – che non è un club chiuso, ma aperto a tutte le emittenti, comprese quelle locali, che vogliano entrare a farne parte a condizioni trasparenti e non discriminatorie – promuovere il digitale terrestre usando il proprio marchio, attraverso campagne articolare su tutti i media (innanzi tutto nelle aree interessate dallo switch off della tv analogica); mettere a disposizione informazioni su tecnologia e offerte nei punti vendita di decoder e televisori; fornire servizi di guida elettronica ai programmi delle emittenti coinvolte, criteri di navigazione comuni, servizi interattivi.