Fnsi: "Non è rigore quello che penalizza anche chi non ha colpe. Non accetteremo di partecipare agli Stati generali dell’editoria se mosse di Tremonti avranno spento alcune voci".
Sono partiti ieri a Palazzo Chigi i tavoli tecnici per individuare una soluzione al problema delle tariffe postali agevolate, sospese dal primo aprile in base a un decreto interministeriale firmato dai ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia. E’ il risultato di una riunione d’urgenza svoltasi nel pomeriggio dell’8 aprile a Palazzo Chigi tra governo, Poste italiane, tutte le associazioni degli editori di quotidiani, periodici e libri, oltre alla Federazione nazionale della stampa. Alla riunione, presieduta dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, hanno partecipato tra il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e il viceministro Paolo Romani, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Paolo Bonaiuti, il capo del Dipartimento Editoria di Palazzo Chigi Elisa Grande, l’amministratore delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi, il presidente e il direttore generale della Fieg, Carlo Malinconico e Alessandro Brignone, il presidente e il direttore della Federazione nazionale della stampa, Roberto Natale e Giancarlo Tartaglia, nonchè i responsabili delle associazioni di settore. Dal tavolo è emersa la necessità di promuovere un accordo quadro fra editori e Poste italiane per raggiungere tariffe in linea con la normativa europea, sostenibili e possibilmente vicine a quelle praticate finora (anche se, con ogni probabilità, saranno più elevate). Una volta raggiunta l’intesa, le nuove tariffe saranno comunque applicate – ha assicurato Sarmi – dal primo aprile. Contro la sospensione delle tariffe agevolate si erano mobilitati nei giorni scorsi tutto il mondo dell’editoria, compreso il no profit, il volontariato e le piccole testate, i sindacati e un fronte politico trasversale: dall’opposizione, compatta con Pd, Idv e Udc, al Pdl, che con il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri aveva parlato di intervento-manifestamente inopportuno". Dopo l’incontro a Palazzo Chigi, a ribadire le sue critiche alla sospensione delle agevolazioni postali è la Federazione della stampa che, dopo aver rimarcato come dal governo sia arrivato "per la terza volta in pochissimi mesi, un colpo duro a danno di un settore già alle prese con una profonda crisi", dopo "l’attacco al diritto soggettivo" e i "tagli all’emittenza, ai giornali degli italiani all’estero e ai fogli dei consumatori", chiede che "ogni sforzo sia fatto per evitare che sulle aziende editoriali si scarichino costi aggiuntivi fino al momento in cui sarà stato raggiunto tra le parti un accordo sulle nuove tariffe". (fonte ANSA)