Non provate neppure a contrastare la diffusione dei lettori MP3. Invece, fate leva sulla vostra natura di fornitori di informazioni locali, cercate di utilizzare il più possibile il Web, cercando finalmente di rendere accessibile da un unico portale i flussi generati da 14mila emittenti. E allo stesso tempo di fare leva sulle infinite possibilità di ascolto (in ambito locale) dell’FM o dell’AM come canale di distribuzione supplementare (attraverso le modulazioni digitali) di contenuti verso i nuovi dispositivi utilizzati dai consumatori.
E’ una visione da presidente dei costruttori di elettronica di consumo, un po’ troppo densa di complicazioni, ma non è avara di spunti interessanti. Wilson ha iniziato la sua discussione qualche giorno fa su Radio World Online. E la domenica a Vegas in una presentazione al NAB dedicata a un suo paper intitolato “The Future of Radio in a Changing World”.
Free Local Radio: Time to Get Tough
CEA Official Says That Instead of Panicking about Satellite, Stations Should Work Together to Make Signals Available Online
Dave Wilson
Satellite radio is here to stay. Those who think they can throw enough regulatory obstacles in its way to make it fail and disappear are mistaken.
Even if free local radio were to succeed in driving one or both of the satellite radio companies into bankruptcy, which I don’t predict, the only people who would suffer would be satellite radio’s investors and creditors. The service would live on.
[…]
Free local radio should be focusing its energy on strengthening itself for the future, when satellite radio will be an even more formidable competitor. Instead it seems obsessed with its futile effort to drag satellite radio backwards. Just imagine what free local radio could do if it were to spend as much time and as many resources advocating in favor of its own future, as it wastes lobbying against satellite radio’s future.
(continua)