Lo scioglimento della divisione Broadcast in due tappe: la cessione di Play Radio a Finelco ed il passaggio di Cnr a Prs.
La divisione Broadcast di Rcs Media Group si è sfaldata e l’unica creatura rimasta nelle mani del gruppo editoriale è Agr, trasformatasi da Agenzia giornalistica radiofonica ad Agenzia giornalistica, e per questo direttamente dipendente dal capogruppo Rcs, in collaborazione con Rcs Quotidiani, Rcs Periodici, Rcs Libri e Rcs Pubblicità. L’agenzia, guidata dal presidente ed amministratore delegato Pietro Varvello, è ora in grado d’operare a trecentosessanta gradi su tutte le piattaforme multimediali, in perfetta sintonia con le linee guida tracciate dall’amministratore delegato del Gruppo Antonello Perricone. “All’inizio dell’anno scorso – sottolinea, infatti, Varvello -Antonello Perricone, amministratore delegato di Rcs MediaGroup, ha indicato tre linee di sviluppo per la holding: internazionalizzazione, multimedialità e integrazione. Agr è una delle protagoniste di questa strategia, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi due processi”. Questa “seconda vita” di Agr arriva in concomitanza con lo scioglimento della divisone Broadcast, si diceva. Quest’ultima, infatti, è stata disgregata, perdendo ogni sua componente, ad eccezione, appunto, di Agr. Lo scioglimento è avvenuto precisamente in due fasi: la prima, risalente allo scorso aprile, segnata dalla cessione del network Play Radio a Finelco, holding radiofonica di Alberto Hazan, proprietaria di Radio 105, Radio Montecarlo e Virgin Radio, di cui Rcs ha acquisito una partecipazione del 34,6%. La seconda, a distanza di pochi mesi, quando il primo gennaio scorso il circuito radiofonico locale Cnr, attraverso Rcs pubblicità, è passato alla concessionaria Prs. (G.M. per NL)