Finalmente è agosto, il mese in cui la terra smette di girare. Almeno da noi.
Pausa di relax e magari di riflessioni per gli editori radiotelevisivi alla vigilia dei cambiamenti legati all’avvento del 5G, che impatteranno sia sul medium radiofonico che su quello televisivo. Relativamente al primo, gli aspetti rilevanti della telefonia Fifth Generation riguarderanno soprattutto l’avvento delle connected car e degli smart speaker, in quanto il nuovo standard dovrà anche soddisfare le esigenze dell’Internet of things.
Circa il secondo mezzo, la collisione è decisamente più violenta, presupponendo la destinazione della banda 700 MHz alle telco entro il 2022 e, contemporaneamente, il passaggio al DVB-T2.
La road map prevista dalla legge di Bilancio 2018 prevede ritmi serrati già dopo agosto e, come se non bastasse, già si sa che quella del 2019 riscriverà in forma rilevante i criteri di attribuzione dei diritti d’uso agli operatori di rete.
Nel dettaglio, il nodo da sciogliere è il vincolo di 1/3 delle risorse a favore dei network provider locali, considerato da Agcom ormai anacronistico, con probabile riduzione delle frequenze a quest’ultimi da 4 a 2, numero (per l’Autorità) più che sufficiente a soddisfare la richiesta concreta di banda (cioè quella al netto di cloni di LCN e di FSMA fantasma), tenuto anche conto della disponibilità del mux VHF regionale della RAI.
Insomma, ça va sans dire, dalla fine di agosto avremo molto da lavorare.
E allora, buone vacanze; ne abbiamo veramente tutti bisogno.
p.s. noi saremo comunque qui a scrivere, anche se con ritmi meno serrati