“Come per le passate rilevazioni, la componente maggiormente rilevante risulta quella radiotelevisiva (36,9%), seguita dalla stampa quotidiana e periodica (29,1%) e dalle forme di pubblicità su mezzi “non convenzionali” (18,9%)”. E’ quanto si legge nella relazione finale afferente alla valutazione delle dimensioni economiche del Sistema integrato delle Comunicazioni (SIC) per l’anno 2007, approvata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con delibera n. 270/09/CONS. Nell’allegato A alla delibera sono stati illustrati i risultati raggiunti lavorando su dati relativi al biennio 2006-2007 (si è preso in considerazione pure l’anno 2006 anche al fine di poter avere una valutazione delle variazioni intercorse tra i due anni), nonché la metodologia impiegata. In particolare, il processo di valutazione, dal quale è emersa una valorizzazione complessiva del SIC pari a 24.437 milioni di euro, è stato condotto utilizzando lo stesso impianto metodologico adottato per le precedenti valutazioni relative al biennio 2004-2005 e all’anno 2006. I dati sono stati quindi raccolti analizzando i ricavi conseguiti nelle sette aree economiche indicate all’art. 2, comma 1, lettera l) del D.lgs n. 177/2005 (Testo Unico della Radiotelevisione), a loro volta suddivise in 12 settori. La rilevazione dei dati di ricavo è stata effettuata direttamente con riguardo ai soggetti operanti nelle cosiddette “aree classiche”, cioè nel settore dell’editoria e della radiotelevisione (quindi stampa quotidiana e periodica, editoria annuaristica ed elettronica, agenzie di stampa, radio e tv), con integrazione dei dati mediante il ricorso a fonti esterne per quanto riguarda l’editoria elettronica. Si è proceduto, invece, unicamente all’analisi delle informazioni fornite da soggetti esterni relativamente al cinema ed alle cosiddette “nuove aree”, nelle quali rientrano box office e pubblicità, pubblicità esterna, iniziative di comunicazione di prodotti e servizi e sponsorizzazioni. Tra le aree economiche componenti il SIC, quella radiotelevisiva è risultata essere la più rilevante, con ricavi pari a 9.000 milioni di euro, corrispondenti al 36,9% del totale, di cui il 23,1% imputabile alla tv gratuita, l’11% alla tv a pagamento e il 2,8% alla radio. Seguono: l’area della stampa quotidiana (14,1%) e periodica (15%), che raggiunge una percentuale complessiva del 29,1% (7.133 milioni di euro); quella relativa alle forme di pubblicità su mezzi “non classici”, con il 18,9%, (di cui il 2,5% per pubblicità esterna, il 15,2% per iniziative di comunicazioni di prodotti e servizi e l’1,2% per sponsorizzazioni); l’editoria annuaristica (3,5%), elettronica (4,3%) e le agenzie di stampa (1,4%), per un totale del 9,2% (2.255 milioni di euro), ed infine il cinema con il 5,9% (1.430 milioni di euro) del totale del SIC . Dall’indagine è emerso, inoltre, che rispetto all’anno 2006 il valore del SIC è cresciuto di circa 700 milioni di euro, con il 60,7% della variazione complessiva attribuibile alla sola crescita del settore radiotelevisivo. Quanto alle fonti di ricavo, risulta che, in tutti i settori considerati, maggiore peso è rappresentato dalla pubblicità. Questa raggiunge la percentuale più alta nell’area radiotelevisiva con il 54,8%, mentre nella cosiddetta area editoriale “allargata”, comprendente editoria quotidiana, periodica, annuaristica, editoria elettronica ed agenzie di stampa, si attesta al 50,4%. Tale quota scende poi al 47,2% se si considera la sola editoria quotidiana e periodica. Nell’ambito, poi, delle sole “aree classiche”, la ripartizione dei ricavi pubblicitari vede al primo posto la televisione con la percentuale del 42,8% raggiunta dalla tv gratuita e del 2,9% dalla tv a pagamento. La stampa quotidiana rappresenta il 19%, quella periodica il 15,9%, l’editoria annuaristica ed elettronica e le agenzie di stampa il 14,1% ed infine la radio il 5,3%. Con riguardo, poi, al settore radiotelevisivo ed editoriale, lavorando anche su dati aggregati relativi alle principali imprese e capogruppo di riferimento, è emerso che il 51% dei ricavi pubblicitari complessivi del SIC (comprendenti anche televendite, sponsorizzazioni, ed iniziative al punto vendita) è stato conseguito dai principali soggetti presenti nel mercato. Questi ultimi sono risultati: Mediaset (10,8%) e Arnoldo Mondadori Editore (3,5%) del Gruppo Fininvest, che rappresentano circa il 14,5% del valore economico del SIC; Rai (11,9%), Sky Italia (9,7%), e poi RCS Mediagroup (5,1%), Gruppo Editoriale L’Espresso (4,4%) e altri gruppi, comprendenti Cairo Communication, Caltagirone, Class, De Agostini, Monrif, Sole 24 Ore e Telecom Italia Media, che raggiungono il 6,8%. Nella relazione è, infine, sottolineato che nell’anno 2007 nessuno dei soggetti considerati ha conseguito ricavi superiori al 20% dei ricavi complessivi del Sistema Integrato delle Comunicazioni, come richiesto dall’art. 43, comma 9, del Testo Unico della Radiotelevisione. (D.A. per NL)