In particolare, l’Autorità, pur valutando con considerazione gli impegni aggiuntivi proposti da Telecom dopo la consultazione pubblica, li ha ritenuti ancora non sufficienti e ha invitato Telecom a introdurre integrazioni, modifiche e precisazioni al fine di garantire appieno un significativo e strutturale progresso nelle condizioni concorrenziali dei mercati dell’accesso alla rete fissa e a quelli collegati.
Le aree tematiche per le quali l’Autorità ha ravvisato la necessità di integrazioni sono queste.
Per garantire la piena parità di trattamento tra operatori alternativi e divisioni interne di Telecom Italia, viene chiesto che i contratti interni di servizio fra le direzioni commerciali e le direzioni wholesale contengano anche le condizioni economiche, ossia i cosiddetti transfer charge. In tal modo, si garantisce la piena equivalenza di condizioni fra divisioni interne e operatori concorrenti.
L’ Organo di vigilanza sugli impegni deve essere supportato da una struttura e da uno staff adeguato anticipando già le Linee guida del regolamento di funzionamento.
Per chiarire funzioni ed organizzazione di tale Organo l’Autorità ritiene inoltre che vada chiarito il suo carattere complementare e non sostitutivo rispetto alle prerogative dell’Autorità. Su questi aspetti, gli uffici della Commissione europea hanno manifestato analoghe valutazioni.
In merito al ruolo della nuova funzione aziendale Open Access rispetto agli Impegni, l’Autorità osserva che tale struttura viene ad essere strettamente connessa con le procedure e con le modalità di funzionamento degli stessi Impegni, e pertanto ogni eventuale modifica di Open Access dovrà essere preventivamente sottoposta alla valutazione dell’Autorità.
Il nuovo modello regolamentare che si avvia con gli Impegni necessita altresì che Telecom Italia assuma l’impegno di aderire a due nuovi strumenti di governance che l’Autorità istituirà con il concorso di tutti gli operatori: da un lato, un organismo assimilabile all’OTA inglese, incaricato di risolvere le controversie in materia di servizi di accesso alla rete; dall’altro, un Comitato NGN, presieduto dall’Autorità e con la partecipazione di tutti gli operatori, che proporrà all’Autorità soluzioni concrete alle problematiche tecniche ed organizzative del passaggio alle reti di nuova generazione.
Inoltre, nella transizione alle NGN, si dovranno prevedere Linee guida per i processi di migrazione degli operatori concorrenti verso le nuove reti, con particolare riguardo ai servizi di co-locazione.
Gli impegni di Telecom Italia in materia di NGN dovranno essere in sintonia con la Raccomandazione comunitaria sulle reti di nuova generazione. In particolare, sulla falsariga degli Undertakings di BT, gli impegni dovranno estendersi ai servizi di rete wholesale che l’azienda renderà disponibili sulle proprie reti di accesso di nuova generazione laddove dominante. Inoltre dovrà essere prevista un’offerta direttamente formulata dalla divisione Open Access e sottoposta all’Autorità per l’accesso e la condivisione delle cosiddette infrastrutture passive (cavidotti, canaline, etc.). Tale offerta dovrà consentire di poter realizzare una struttura di rete aperta.
Da ultimo, al fine di risolvere rapidamente l’elevato contenzioso con i consumatori soprattutto in materia di servizi non richiesti e di bollette elevate a causa di servizi a sovrapprezzo, Telecom Italia dovrà semplificare i relativi processi aziendali anche con appropriate modifiche e semplificazioni organizzative.
Napoli, 26 novembre 2008